“Di fronte ad una catastrofe annunciata mi sarei aspettato di più. Quello che è successo con la rottura dell’argine del fiume Secchia era già scritto nella storia delle cose non fatte, nonostante gli allarmi provenienti da voci istituzionali e sociali e cittadini. Io stesso ho presentato numerose interrogazioni su questa situazione fin dal 2003 e le risposte degli assessori regionali che si sono succedute sono state sempre le stesse: tutte sottolineavano l’assoluta priorità degli interventi. Eppure alle parole non sono seguiti i fatti. Non si comprende perché non si sono realizzate opere che apparivano prioritarie oltre 10 anni fa. Il punto dove si è rotto l’argine è da anni inserito nell’elenco dei luoghi più critici. Non è quindi ancora chiaro quale sia stata l’azione di Aipo. Ma oltre alla valutazioni delle cause ho voluto essere concreto presentando un ‘pacchetto’ di proposte contenute in una risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad serie di azioni positive e di interventi immediati a favore di questi territori e della popolazione esasperata. Ho chiesto di far partire la procedura per una ‘no tax area’ di almeno 3 anni, tempi brevissimi per indennizzi del 100% ai danneggiati, proroga del pagamento delle tasse e delle rate di mutui bancari per i danneggiati e l’attivazione degli ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori e naturalmente reperire fondi per finanziare gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dei fiumi. Il voto contrario della maggioranza di sinistra che sostiene Errani è inspiegabile. Non voler nemmeno prendere in considerazione l’ipotesi di una ‘no tax area’ prosegue l’errore già compiuto con il terremoto. Peccato. Continuerò a sostenere la bontà delle mie proposte e a incalzare la Regione a mettere in campo azioni concrete per far ripartire al più presto l’attività delle imprese e la vita dei cittadini”.
Commenta così Andrea Leoni la bocciatura nella seduta di ieri dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna della sua proposta di attivare una ‘no tax area’ per la zona colpita dall’inondazione del fiume Secchia in provincia di Modena.
