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Regione: approvata legge per taglio del 15% sul costo degli affitti passivi

Via libera al taglio del 15% sul costo di contratti d’affitto di immobili stipulati dalla Regione Emilia-Romagna per scopi istituzionali. Stessa riduzione per gli immobili locati utilizzati da Ibacn, Agrea, Intercent-Er e Agenzia regionale di Protezione civile.

È quanto prevede il progetto di legge sulle ‘Disposizioni in ordine al contenimento e razionalizzazione della spesa regionale per locazioni passive’, approvato oggi dall’Assemblea legislativa (favorevoli Pd, Fds, Sel-Verdi, Franco Grillini del gruppo Misto, contrari Fi-Pdl, Lega nord, M5s, Gian Guido Bazzoni del gruppo Misto). Tutti bocciati i quattro emendamenti presentati dalla Lega nord. La riduzione del 15% sugli affitti di immobili locati dalla Regione è prevista automaticamente, a partire dal 1^ gennaio 2015, per i contratti in corso (ai sensi dell’articolo 1339 del Codice civile), salvo il diritto del locatore di recedere dal contratto stesso. Lo stesso taglio del 15% sul canone di locazione si applicherà non appena la norma entrerà in vigore, anche ai contratti scaduti e da rinnovare. In tal caso, con decorrenza dalla data di scadenza o rinnovo contrattuale.

In proposito, la nuova norma, recependo le disposizione statali contenute nell’ultima legge di stabilità, stabilisce anche che il rinnovo del rapporto di locazione possa avvenire previa autorizzazione dell’Agenzia del demanio, a condizione che non sussistano immobili demaniali disponibili. Sono poi necessarie due ulteriori condizioni: le disponibilità finanziarie necessarie per il pagamento dei canoni di locazione e la permanenza dell’esigenza allocativa in relazione ai fabbisogni. Fabbisogni che dovranno essere espressi in un “piano di razionalizzazione” da predisporre entro 90 giorni dall’entrata in vigore della norma. Altre disposizioni riguardano la razionalizzazione degli spazi: alle amministrazioni si impone di perseguire l’obiettivo dell’ottimizzazione degli spazi ad uso ufficio, rapportando questi ultimi alle effettive esigenze funzionali degli uffici e alle risorse umane impiegate. A tal fine, la stessa norma prevede quale parametro di riferimento uno spazio tra 20 e 25 metri quadrati per addetto.

Dibattito e dichiarazioni di voto

La nuova legge, di iniziativa della Giunta regionale, ha spiegato il relatore Luciano Vecchi (Pd), intende adeguare la legislazione regionale ai principi dettati per il settore dalla normativa nazionale in tema di “spending review”, già in atto a livello statale. Mentre per le amministrazioni centrali dello Stato la riduzione del canone si applica automaticamente (ai sensi dell’articolo 1339 del Codice civile), anche in deroga alle eventuali clausole difformi apposte dalle parti, fermo restando il diritto di recesso da parte del proprietario, per espressa previsione di legge nazionale, la riduzione del 15% non può trovare applicazione in via diretta per le Regioni. Inoltre, con questa norma – ha aggiunto – si fornisce un supporto giuridico ad un’azione già intrapresa dalla Giunta regionale per il contenimento dei costi e si “blinda” la spesa per le locazioni passive.

Fortemente contrario Marco Lombardi (Fi-Pdl): il consigliere ha parlato di una “legge schifezza”, che intervenendo in modo autoritativo in un rapporto tra privati rappresenta “un punto assoluto di degrado del diritto”. Un provvedimento “abnorme” dal punto di vista giuridico – ha detto – che rischia di innescare un contenzioso che potrebbe trascinarsi per anni. “Capisco ciò che ispira la maggioranza – ha detto Lombardi criticando la disposizione contenuta nel decreto del governo Monti sulla spending review che la nuova legge regionale va a recepire – ma in questo momento non li invidio”.

Critiche al provvedimento sono giunte anche dalla Lega nord. Per Stefano Cavalli si sarebbe potuto fare molto di più. Basti considerare – ha spiegato – che mentre l’Emilia-Romagna ha sostenuto nel 2013 una spesa pari a 14 milioni e 600 mila euro per affitti, altre Regioni con caratteristiche simili, come la Toscana e il Veneto, hanno a bilancio una cifra di 3,5 milioni di euro. Per questo – ha detto – “chiediamo un taglio drastico da quest’anno, se possibile, per essere noi i primi a dare l’esempio, perché è il momento di dare una risposta seria ai cittadini che ce lo chiedono”. In proposito, Mauro Manfredini ha spiegato che i quattro emendamenti presentati dal Carroccio (e poi respinti) intendevano rendere ancora più stringente la norma al fine di contenere maggiormente le spese degli affitti della Regione. A sostegno di uno degli emendamenti che intendeva escludere la possibilità per la Regione di affittare da privati in presenza di immobili di proprietà non locati, Fabio Filippi (Fi-Pdl) ha commentato: “Ci sembra doveroso. Non si tratta di un emendamento di parte, ma di buon senso”. Secondo il relatore Vecchi (Pd), invece, gli emendamenti non sono ammissibili in quanto in larga parte già compresi nell’articolato, che a suo avviso va in una direzione più avanzata. In dichiarazione di voto, Andrea Pollastri (Fi-Pdl) è tornato a ribadire il dissenso del suo gruppo alla nuova legge “per le riserve di natura giuridica già espresse da Lombardi”.

Per la vicepresidente della Giunta regionale, Simonetta Saliera, i dati della spesa per affitti di altre Regioni andrebbero confrontati con dati analoghi, anche considerando che ciascuna Regione ha una storia diversa rispetto alle scelte delle sedi, così come sono diversi i patrimoni acquisiti a suo tempo dagli enti soppressi del territorio. Patrimoni che per quanto riguarda gli immobili sono molto inferiori rispetto altre realtà regionali. Questa legge – ha ribadito – riprende una norma nazionale e non possiamo non applicarla. Per quanto ci riguarda, con questa legge arriveremo a regime nel 2016 ad una spesa per affitti di circa 11 mila e 700 euro all’anno, con una riduzione di circa il 30% sul quinquennio 2011-2016. Mentre dal 2011 al 2013 la spesa è già diminuita di circa 2,2 milioni di euro in due anni. “Dati alla mano – ha concluso Saliera – abbiamo dimostrato che stiamo riducendo i costi di funzionamento e tutto il risparmi è andato in fondi per politiche operative a sostegno delle famiglie e delle imprese”.

 

















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