Il documento è relativo al 2012. Il Rettore: “Un modo per rendere conto del proprio operato e per comunicare a tutti gli stakeholder identità, valori e strategie dell’Ateneo”.
E’ on line il primo Bilancio sociale dell’Università di Bologna relativo al 2012 (http://www.unibo.it/it/ateneo/chi-siamo/bilancio-sociale). Il documento rilegge i dati contabili del bilancio consolidato inquadrandoli nel contesto in cui l’Alma Mater opera in linea con la propria missione e comunicandoli agli stakeholder di riferimento: gli studenti e le loro famiglie, le istituzioni, la comunità accademica e scientifica, le imprese, i cittadini. Il Bilancio sociale descrive le attività svolte dall’Ateneo in termini di sostenibilità economica, sociale e ambientale in un’ottica di Multicampus (Bologna, Cesena, Forlì, Ravenna, Rimini).
“Attraverso questo primo Bilancio sociale – spiega nell’introduzione il Rettore Ivano Dionigi – cogliendo l’invito da parte del Dipartimento della Funzione pubblica a tutte le amministrazioni, l’Alma Mater intende comunicare la sua identità e i valori che ne improntano l’operato quotidiano, così come misurare e rendere conto delle sue prestazioni, per riflettere e per far riflettere i propri interlocutori sulle scelte operate e sui risultati raggiunti”. Il Bilancio sociale consente all’Alma Mater di dimostrare la propria responsabilità, integrandosi nel più generale sistema di programmazione e di valutazione dell’Ateneo. La sua redazione è stata prevista nell’ambito del nuovo Statuto pubblicato nel 2011. “Il periodo rendicontato nel Bilancio sociale è il 2012 – prosegue il Rettore – un anno di particolare rilevanza che ha visto l’entrata in vigore del nuovo Statuto di Ateneo e la costituzione dei nuovi Organi, ma anche la conclusione di una consistente riorganizzazione interna che ha interessato tutte le sue strutture, a partire dall’Amministrazione generale, passando per i Dipartimenti, le Scuole e i Campus. Si tratta del periodo in cui sono state gettate le fondamenta che hanno portato l’Alma Mater all’attuale configurazione che ci guiderà nei prossimi anni. La sfida per tutti noi è ora quella di tradurre i principi statuiti in atti, in comportamenti e in fatti. I prossimi anni ci daranno evidenza dei primi risultati del lavoro svolto”.