Le nuove terapie in oncologia consentono di ottenere risultati insperati solo fino a pochi anni fa. Ruolo importante rivestono in questo le cosiddette terapie “a target” che, partendo dalla analisi molecolare dello specifico tumore, permettono la programmazione di interventi mirati e personalizzati per colpire un bersaglio molecolare specifico, in modo da rallentare o arrestare la crescita della neoplasia. Buona parte dei farmaci utilizzati in queste terapie, tuttavia, possono avere qualche effetto negativo sull’organismo, in particolare sul cuore.
Si parlerà di questo nel seminario Luci e ombre della terapia a target in oncologia: nuovi bersagli e “cardioncologia”, in programma Mercoledì 29 Gennaio alle ore 14,30 presso Palazzo Rocca Saporiti, in viale Murri 7, a Reggio Emilia. L’incontro fa parte del ciclo di eventi di formazione Gained in Translation, promossi dal Dipartimento Infrastruttura Ricerca e Statistica dell’ASMN – IRCCS e ideati da Adriana Albini con Lucia Mangone, Direttore del Registro Tumori di Reggio Emilia, a cui prendono parte i più illustri luminari italiani sull’oncologia e le tematiche correlate.
Interverrà Alessandra Gennari, Dirigente Medico della S.C. di Oncologia degli Ospedali Galliera di Genova, Revisore clinico del gruppo Cochrane carcinoma mammario. La sua relazione riguarderà i nuovi target molecolari del carcinoma della mammella e, in particolare, l’utilizzo della metformina, molecola che consente di colpire il metabolismo cellulare della neoplasia. La dottoressa Gennari parlerà, inoltre, degli studi sul miglioramento della risposta endocrina al trattamento ormonale nelle donne con carcinoma metastatico: “È un progetto sul quale abbiamo vinto un finanziamento della Comunità Europea – spiega – Nella validazione italiana, che ci è stata finanziata da AIRC (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro), è previsto anche il supporto delle Strutture di Oncologia e di Medicina Nucleare di Reggio Emilia, che hanno dato l’adesione e che collaboreranno con noi”.
Altro relatore di prestigio sarà Nicola Maurea, Direttore della Struttura Complessa di Cardiologia dell’Istituto Nazionale Tumori – IRCCS Fondazione “G. Pascale” di Napoli. Il Prof. Maurea parlerà della necessità di prestare attenzione alle ricadute sull’apparato cardiocircolatorio dell’uso delle terapie biologiche. “C’è il rischio reale – sostiene Maurea – di perdere un paziente “potenzialmente guarito” dal cancro per una complicanza cardiovascolare facilmente diagnosticabile e curabile, se riconosciuta in tempo”. Secondo Maurea infatti, gli ospedali devono sempre più attrezzarsi per fornire ai malati oncologici l’assistenza necessaria anche dal punto di vista cardiologico: “Servono strutture e reparti con personale cardiologico dedicato. Inoltre – conclude – la cardioncologia deve diventare argomento di studio delle scuole di specializzazione di cardiologia e di oncologia”.
“Oltre ai disturbi generati dalle terapie anticancro, dobbiamo considerare i casi in cui i pazienti oncologici abbiano una cardiopatia pregressa, oppure sia necessario un intervento chirurgico impegnativo per il sistema cardiocircolatorio” aggiunge Stefano Savonitto, Direttore della Struttura Complessa di Cardiologia ASMN, che modererà l’incontro insieme a Giancarlo Bisagni, Dirigente medico della Struttura Complessa di Oncologia. “C’è bisogno di un’importante collaborazione interdisciplinare: finora si è parlato di cardioncologia solamente in relazione agli effetti negativi delle chemioterapie – sostiene Savonitto – Adesso invece il cardiologo e l’anestesista devono riuscire a gestire ove necessario anche gli interventi chirurgici più impegnativi, sebbene problematici dal punto di vista cardiologico”.
Il seminario è gratuito ed aperto a tutti, per maggiori informazioni contattare la segreteria del Dipartimento Infrastruttura Ricerca e Statistica allo 0522-295494.