Ottenere il pieno riconoscimento di tutti i danni dell’alluvione, comprendere le ragioni di quanto è successo, studiare forme di fiscalità di vantaggio e realizzare un piano di messa in sicurezza del nodo idraulico modenese. Sono queste le priorità indicate dal presidente della Regione Vasco Errani durante il suo intervento di oggi pomeriggio in Assemblea legislativa, dove si è discusso dell’emergenza alluvione.
“Deve esserci un riconoscimento pieno e rapido di tutti i danni dell’alluvione – ha affermato Errani -. Parliamo non solo dei danni alle abitazioni, ma anche di quelli alle imprese, a tutte le imprese, a partire da quelle agricole e dalle attività commerciali. Per raggiungere questo obiettivo ci siamo impegnati da subito, senza lamentarci, ma semplicemente chiedendo ciò che è giusto. Un primo risultato l’abbiamo già ottenuto, con il decreto legislativo di sospensione dei termini relativi a tutti i pagamenti per i territori colpiti. Siamo di fronte a una situazione straordinaria, perché l’alluvione si è sovrapposta al terremoto e ha nuovamente colpito una popolazione già così duramente messa alla prova nel 2012. Per questo ci tengo a dire che comprendo fino in fondo il disagio, la preoccupazione e anche le proteste dei cittadini: ritengo che le forme di auto-organizzazione siano sempre utili per affrontare i problemi”.
Il secondo obiettivo sottolineato dal presidente è quello di studiare forme di fiscalità di vantaggio realmente praticabili, verificando se è possibile giungere all’approvazione. Misure rivolte in primo luogo alle piccole e piccolissime imprese che caratterizzano il tessuto imprenditoriale delle aree colpite dalla duplice emergenza.
Terzo punto: è necessario capire le ragioni di ciò che è successo: “Non gioco a ping pong con le responsabilità, un’abitudine purtroppo molto diffusa nel nostro paese – ha aggiunto il presidente-. Per questo stiamo istituendo una commissione scientifica sulla base delle indicazioni di un gruppo di Università, a garanzia della terzietà di giudizio. Occorre capire perché l’argine del Secchia si è rotto, c’è bisogno di una risposta tecnica specifica; anche perché, in base a questa risposta, se sarà necessario cambiare qualcosa nella nostra strategia, la cambieremo. La manutenzione dell’argine era stata fatta regolarmente, quindi saranno i professionisti e i tecnici che ci aiuteranno a trovare le risposte di cui tutti, a partire dai cittadini, abbiamo diritto. Nel frattempo, abbiamo avviato sin dalle prime ore la perlustrazione e la verifica sugli argini, utilizzando tutte le risorse disponibili. A questo proposito, ringrazio tutti coloro che hanno dato il proprio aiuto per affrontare l’emergenza ”.
Errani ha poi evidenziato la necessità di elaborare un piano straordinario di messa in sicurezza del nodo idraulico modenese, su cui sono già stati fatti e presentati al Ministero dell’ambiente – come evidenziato dallo stesso ministro Andrea Orlando che in visita ai territori colpiti ha assicurato un corrispettivo finanziamento – progetti e realizzate opere per circa 20 milioni di euro. Tra questi, gli interventi sulla cassa e sulle paratoie del Panaro che si sono rivelati decisivi anche in tale circostanza e hanno permesso di limitare i danni.
“Per quanto riguarda Aipo, deve essere chiaro che si tratta di un’agenzia interregionale, finanziata in base ad una legge nazionale. Detto ciò, siamo convinti che sia giusto avviare una riflessione, prima in commissione e se necessario in aula, sul lavoro svolto in questi anni dall’Agenzia. Questo può essere utile per una riforma che consegua un più forte rapporto con il territorio e una maggiore integrazione fra i vari soggetti interessati, superando ulteriormente i vecchi schemi di ripartizione delle competenze. Ciò per andare in direzione dell’innovazione e della riforma, che è il percorso utile e giusto per rispondere sempre meglio ai problemi che si presentano”.
“Anche rispetto a questa nuova emergenza, vogliamo agire con la massima trasparenza – ha concluso Errani -. Pertanto chiedo la collaborazione di tutti: senza fare promesse impossibili da mantenere, ma lavorando insieme per dare risposte concrete ai cittadini, che possano essere accolte da Governo e Parlamento”.