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Emilia Romagna Teatro Fondazione accoglie Bologna. Per l’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti “il raggiungimento di questo difficile obiettivo è un fatto storico per il teatro e per l’intero sistema della cultura”

“Un fatto storico”: così l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, ha commentato l’adesione del Comune di Bologna a Ert, Teatro Stabile Pubblico Regionale, come Socio Fondatore Necessario. “Con questo importantissimo passaggio – ha aggiunto l’assessore comunale alla Cultura di Bologna, Alberto Ronchi – la città si candida sempre più ad essere un punto di riferimento nazionale ed europeo per le sue politiche culturali”.

L’operazione Ert-Bologna, che definisce un nuovo futuro per Emilia Romagna Teatro Fondazione e per l’Arena del Sole, principale palcoscenico del capoluogo emiliano, è stata presa lo scorso 24 gennaio all’unanimità dall’assemblea generale dei soci di Ert. Una decisione preceduta da un approfondito dibattito nei Consigli dei Comuni Soci, che hanno tutti espresso parere favorevole, nonché dalla conclusione di un accordo con le organizzazioni sindacali in rappresentanza dei dipendenti di Nuova Scena. Sempre venerdì scorso, il Consiglio di Amministrazione di Ert ha approvato il contratto di acquisto del ramo d’azienda Arena Del Sole-Teatro Stabile di Produzione dalla cooperativa Nuova Scena.

Per l’operazione la Regione Emilia-Romagna ha stanziato 650 mila euro, il Comune di Bologna ha destinato al fondo di Ert 1,8 milioni di euro, Legacoop di Bologna 1,8 milioni, 1 milione altri enti tra cui le Fondazioni bancarie di Bologna. Altri 500 mila euro saranno reperiti da Ert attraverso il ricorso al credito.

Nel corso di una conferenza stampa svoltasi questa mattina a Bologna, nella sede della Regione Emilia-Romagna in viale Aldo Moro, gli assessori Mezzetti e Ronchi, insieme ai vertici di Ert hanno commentato il passaggio.

“E’ stata un’operazione lunga e complessa – ha affermato Mezzetti – non scontata, che non esito a definire storica per il teatro e per l’intero sistema culturale regionale. Una decisione che ha dovuto superare competizioni tra città che avevano finora impedito un processo aggregativo. Ma la competitività – ha continuato Mezzetti – può crescere solo in una logica di sistema, di sinergie, come sta accadendo in Romagna con l’aggregazione intorno all’obiettivo di Ravenna 2019. Abbiamo creato con i fatti, e non con le parole, uno dei più importanti poli teatrali a livello nazionale, intervenendo anche su un teatro stabile che versava in una grave situazione economica: ora l’Ert (RPT: Ert e non Arena) può aspirare ad ambire anche al riconoscimento di Teatro nazionale, con conseguente aumenti dei fondi Fus”.

Per l’assessore Ronchi “questo sviluppo apre grandi prospettive per il futuro in una logica di collaborazione e non contrapposizione tra città e teatri. Questo passaggio, dopo quello riguardante la Cineteca e i Musei, mostra come stiamo costruendo le condizioni per essere forti a livello nazionale ed europeo, adeguandoci alle esigenze dell’oggi, investendo sulle realtà culturali produttive di Bologna in controtendenza rispetto alla situazione generale. Ora si tratta di lavorare, ma lo sviluppo per il nostro sistema teatrale si può svolgere in un ambito positivo”.

Ert, presente con il presidente Daniele Gualdi e con il direttore Pietro Valenti, ha commentato positivamente il passaggio annunciando i prossimi imminenti passi.

“Con questa importante e non semplice operazione – ha detto Gualdi – Ert diventa il terzo teatro italiano, con un fatturato tra i 14 e i 15 milioni di euro, proponendosi in maniera tripolare tra Modena, Bologna e Cesena per la produzione”. Entro il prossimo 31 gennaio la nuova richiesta di finanziamento al Fus, quindi prima del rinnovo delle cariche elettive nei Comuni soci si andrà alla definizione di un nuovo Statuto, poi a una discussione sul progetto e ai necessari cambiamenti nel Consiglio d’amministrazione. In seguito il Comune di Bologna definirà una nuova convenzione con Ert, in luogo di quella precedente con l’Arena del Sole.

“Avremo un progetto dettagliato a primavera – ha anticipato il direttore Pietro Valenti – e posso dirmi ottimista: abbiamo intenzione di riempire di contenuti questa operazione, con un’attività che si farà sulla base delle disponibilità economiche che ci sono”.

 

















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