Venerdì sera, a Modena, i Carabinieri della locale Compagnia hanno tratto in arresto in flagranza di reato con l’accusa di furto aggravato continuato in concorso, una barista – la 40enne A.G. – ed il suo convivente 43enne A.V., operaio con precedenti di polizia, entrambi italiani residenti a Modena. La coppia è ritenuta responsabile di una serie di furti in danno delle macchinette videopoker, collocate all’interno di un bar del quartiere Sant’Agnese, dove la donna è impiegata come dipendente barista. Già a partire del mese di dicembre, i proprietari del bar e il gestore dei videopoker si erano accorti di insoliti ammanchi dalle casse degli apparecchi, attribuendo inizialmente la circostanza a degli errori di calcolo, anche perché non avevano rilevato alcuna traccia di effrazione ne’ sulle porte del locale ne’ sulle macchinette. Poi, col periodico ripetersi dell’accaduto si sono concretamente insospettiti ed hanno sporto denuncia contro ignoti. I militari dell’Arma hanno pertanto avviato un’attività investigativa che ha via via concentrato gli indizi di colpevolezza verso la barista. Ad incastrare del tutto lei e il convivente dei filmati di una microcamera piazzata all’interno al locale, che hanno documentato alcuni dei “prelievi” ed il modus operandi.
Tutto avveniva tra le 20:00 e le 20:30, in fase di chiusura, quando la donna rimaneva da sola nel bar. Il suo fidanzato la raggiungeva e, mentre lei faceva il “palo” davanti all’ingresso, lui apriva i videopoker con un’apposita chiavetta passpartout e asportava somme variabili tra i 150 e i 700 euro, per un totale di 3.000 euro circa.
Raccolte tali prove, i Carabinieri sono intervenuti, bloccando la coppia subito dopo che aveva commesso l’ennesimo furto. Indosso ai due sono stati rinvenuti il passpartout e 336 euro appena trafugati. Dichiarati in stato d’arresto e trattenuti nelle celle di sicurezza, l’uomo e la donna sono stati processati per direttissima nella mattinata di sabato presso il Tribunale di Modena. Ascoltata la loro ammissione di colpevolezza ed accolta la richiesta al patteggiamento, il giudice li ha condannati entrambi ad un anno e un mesi di reclusione, con il beneficio della condizionale.