“Ci sono danni che vanno ben oltre la perdita della sola Plv, Produzione lorda vendibile, perché probabilmente avremo parecchi impianti arborei, sopratutto vigneti, che dovranno essere abbattuti”. Nella ‘conta’dei danni nelle aree sommerse dall’acqua tracimata dal fiume Secchia, la Cia di Modena segnala che oltre ai danni alle strutture, alle scorte ed alle attrezzature, “quelli alla viticoltura ed alla frutticoltura specializzata saranno ingenti, anche se è ancora difficile quantificarli con esattezza”.
“Occorre avere risarcimenti Pari al 100% analoghi a quelli del recente terremoto – chiede Cristiano Fini – presidente della Cia di Modena – utilizzando lo stesso impianto normativo già attivato senza doverne predisporre un altro. Per chi, tra le aziende colpite, avesse già presentato domanda sul sisma – avverte Fini – sarebbe necessario permettere di ricorrere ad una integrazione o una a domanda aggiuntiva al fine di non gravare ulteriormente le imprese con ennesime pratiche burocratiche”.