Il governo “ha riconosciuto la particolarità di questa alluvione, importante di per sé ma che acquista rilevanza diversa avendo interessato in modo quasi chirurgico un territorio in precedenza colpito dal terremoto”. E, quindi, “ci sarà, da parte delle istituzioni, un atteggiamento più attento”, e “già la procedura adottata dal Consiglio dei ministri con i primi provvedimenti è particolarissima”. Lo ha detto il prefetto Franco Gabrielli, capo del Dipartimento nazionale di Protezione civile, durante l’incontro con il tavolo di coordinamento al Centro unificato provinciale di protezione civile di Marzaglia, al termine di un sopralluogo in elicottero nell’area colpita.
“Credo che i cittadini possano ragionevolmente sperare che ci sarà un percorso quanto più agevolato possibile per il ristoro dei danni. L’attuale sistema della richiesta dello stato di emergenza – ha aggiunto Gabrielli – prevede una prima fase in cui vengono riconosciute le spese legate all’emergenza e una seconda per il riconoscimenti dei danni a cittadini e imprese. Posso dire che in questo caso la situazione è un po’ diversa”.
Un primo rapporto sui danni sarà esaminato dal governo la prossima settimana per la dichiarazione dello stato di emergenza, “e le condizioni perché venga riconosciuto ci sono tutte”. Nell’invitare a limitare le polemiche “in questo difficile momento”, Gabrielli ha sottolineato che “le istituzioni, sull’emergenza terremoto e adesso su questa, stanno lavorando attivamente. La popolazione colpita da questa nuova emergenza non sarà lasciata sola”
Gabrielli, quindi, presente il ministro per l’Integrazione, la modenese Cécile Kyenge, ha incontrato i rappresentanti delle associazioni di volontariato locali e nazionali impegnate nell’emergenza, ringraziandoli “per la generosità e la professionalità”. Ha ricordato, inoltre, che sono ancora in corso le ricerche del disperso Giuseppe Oberdan Salvioli “che ha perso la vita per tutti noi, mentre aiutava nei soccorsi”.