«Premesso che la piena non è stata eccezionale e che le casse di espansione hanno funzionato bene, ribadisco ancora una volta che il disastro causato dalla esondazione del Secchia è dovuta alla mancata manutenzione del letto del fiume». Sono parole di Eugenia Bergamaschi, presidente di Confagricoltura Modena, che sottolinea le responsabilità dell’ente gestore, a partire dalla pulizia del letto del fiume: «La manutenzione dei fiumi è regolamentata già dal 1903 con un regio decreto, ancora in vigore, poi è stata ripresa dal piano di assetto idrogeologico nel 2000. Secondo quanto stabilito dal piano, il gestore deve provvedere a togliere tutto ciò che ostacola il libero deflusso dell’acqua, mediante manutenzione ordinaria e straordinaria. Ci sono state delle mancanze – spiega Bergamaschi – nella gestione ordinaria, l’eliminazione di piante e arbusti in modo continuativo, tanto da permettere la formazione di una vera e propria foresta nel letto del fiume. Con una manutenzione ordinaria non solo si sarebbero evitati i disagi dell’ultima settimana, ma si sarebbero risparmiati molti soldi. Le nutrie? È nella natura degli animali costruirsi le tane negli argini dei fiumi e dei canali. Tocca all’ente preposto vigilare e verificare la presenza di fauna, che nidifica e indebolisce gli argini».