La Federazione del PSI di Modena esprime solidarietà sociale ai cittadini dell’area Nord della provincia inondati dalle piene del Secchia e Panaro. Pieno appoggio al Comitato coordinato dall’Avv. Jasonni per fare luce sulle cause e responsabilità, civili e penali, del disastro. Condivisione e fiducia nella Magistratura che ha aperto un fascicolo sulle cause e sulle eventuali responsabilità.
Un argine in terra battuta,come noto, ci “ ha mollato “ e come i tecnici ci dicono, tali argini, hanno bisogno di costanti verifiche e manutenzione in proporzione alla velocità di scorrimento e pressione dell’acqua.
Tante cose contribuiscono a creare situazione negative , compreso il trattamento e scorrimento del fiume a monte,violentato da interventi anomali dell’uomo e trascurato dagli stessi ,mentre ben minore e trascurabile l’effetto di piccoli e brevi cunicoli quali tane di altrettanti piccoli roditori.
Appare palese la perdurante anomalia della burocratica Pubblica Amministrazione ed Enti correlati.
Un occhiata alla platea dirigenziale e quadri, con relativo costo da la dimensione della questione.
Mancano, come li chiamavano nella “ bassa “ i “ Spondini” armati di badili e paline che conoscevano ogni angolo del fiume ed allertavano al bisogno.
Due negatività combinate : abnorme spesa pubblica e conseguenze devastanti per i cittadini.
Ritorniamo ad invitare la politica a lavorare unitariamente per una fiscalità di vantaggio nell’area colpita, prima dal terremoto ,poi dalla tromba d’aria ed oggi dall’alluvione.
Cominciare dai tributi locali e regionali sarebbe una buona cosa.
(Mario Cardone, Coordinatore provinciale PSI Modena)