Accusando nutrie e intensità delle piogge di essere i colpevoli dell’esondazione del Secchia si è ottenuto finora un solo risultato: quello di offendere il buon senso delle persone. Si tratta solo di alibi e bersagli di comodo che nascondono il vero problema: l’inadeguatezza e l’impotenza nell’affrontare un evento che non aveva nulla di eccezionale e imprevedibile.
Che la zona colpita dall’alluvione fosse a forte rischio era noto da tempo: sono state tante in passato le segnalazioni puntuali fatte da amministratori e cittadini delle zone colpite per sollecitare gli enti preposti a intervenire sulla manutenzione degli argini e nella pulizia dei canali nei comuni del Modenese. Proprio l’assenza di una supervisione tempestiva delle strutture e il controllo reale del territorio ha fatto sì che l’acqua abbia sommerso addirittura i centri abitati. Sono mancate politiche efficaci di presidio del territorio, di prevenzione e di programmazione di opere d’ingegneria di difesa, ma soprattutto è mancato un dialogo costruttivo con i territori, il cui allarme è rimasto colpevolmente inascoltato.
A nulla valgono le cifre stanziate dalla Regione per interventi che si sono rivelati limitati e di nessuna efficacia, a nulla l’operato di tecnici e direttori generali strapagati se poi ci si riduce a puntare il dito contro nutrie, volpi, tassi e cattiva sorte. Basta con le scuse: prima ancora di istituire qualsiasi commissione d’inchiesta, si devono individuare le precise responsabilità, provvedendo alla sostituzione di chi non si è rivelato in grado di prevenire un simile disastro.
Abbiamo assistito a una tragedia annunciata, evitabilissima, che costerà ancora una volta tanto in termini umani ed economici: un prezzo che non vogliamo più pagare.
(Sabrina Freda, Segretario Regionale Italia dei Valori – Emilia Romagna)
