“Una scuola reggiana di qualità che viene rappresentata in questo annuario in tutta la sua ricchezza”. Ilenia Malavasi, assessore provinciale all’istruzione, ha aperto con queste parole la conferenza stampa di presentazione dell’Annuario Scolastico provinciale, giunto all’edizione numero 20, che nasce da una collaborazione tra la Provincia di Reggio Emilia e l’Ufficio scolastico regionale. Assieme a lei c’erano Silvia Menabue, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale ambito territoriale per la provincia di Reggio Emilia, Luciano Bonacini, dirigente scolastico dell’Istituto San Vincenzo de Paoli nonché curatore dell’Annuario e Luciano Rondanini, ispettore del Miur (Ministero dell’Istruzione, università e ricerca).
“Il sistema prescolare – ha proseguito l’assessore – continua a rappresentare un vanto per le nostre comunità, sebbene la crisi stia incidendo negativamente sulle iscrizioni. Grazie alle scelte compiute nel tempo e al sistema integrato sostenuto con convinzione da tutti i soggetti continuiamo infatti ad avere ottime percentuali di copertura, molto vicine agli standard europei”.
Un altro dato che l’assessore mette in luce è quello relativo al costante aumento del tempo pieno: “Si tratta di un segnale significativo, di una scelta che vede protagoniste le famiglie, e questo a fronte invece della progressiva scomparsa del tempo prolungato nelle scuole medie”.
“Il quadro che esce da questo annuario – ha aggiunto l’assessore Malavasi – è quello di una scuola complessa, ma di grande qualità che, grazie a tutti gli attori in campo, a partire dai dirigenti scolastici e dal corpo docente, al supporto dell’Ufficio scolastico e alla forte volontà di tutti gli enti locali, ha saputo resistere in un periodo di tagli e garantire un servizio fondamentale per la crescita di ogni cittadino con passione e competenza”.
Tutti i numeri della scuola reggiana
La popolazione scolastica reggiana si attesta a 83.312 studenti. Nell’anno scolastico 2013/2014, mentre la scuola primaria e secondaria di I° e II° grado registra il consueto incremento degli iscritti, nella fascia 0-6 anni, dove si evidenziano maggiormente gli effetti della crisi economica, si è verificato un calo significativo nei bambini. Quindi il quadro è stabile, con un calo di 122 unità che interessa esclusivamente la fascia prescolare.
Venendo ai numeri, l’istruzione pubblica accoglie oltre il 79 per cento del totale della popolazione scolastica, percentuale che arriva a toccare e superare il 95 per cento degli iscritti se si considera la fascia della scuola dell’obbligo. Nel dettaglio, per quello che riguarda la prima infanzia, i servizi presenti sul territorio permettono di dare risposta al 31,2% per cento della popolazione in età (fascia 0-3 anni), mentre il sistema integrato delle scuole dell’infanzia (scuole statali, comunali e private) permette la quasi totale copertura. A seguito della riorganizzazione delle rete scolastica, fatta nel 2012/2013, la totalità delle istituzioni scolastiche del primo ciclo in provincia di Reggio Emilia è costituita da istituti comprensivi, a fronte di una percentuale che supera di poco il 79% in Regione e l’84% in Italia. Grazie poi all’attribuzione di posti aggiuntivi in organico di fatto, autorizzata dal Ministero per fare fronte alle scuole terremotate del 2012, nonché alle difficoltà e criticità delle scuole segnalate dagli enti locali della Regione, il numero medio di alunni per classe è rimasto pressoché invariato rispetto all’anno precedente, con una diminuzione in particolare nelle scuole secondarie di I° e II° grado.
Cosa è cambiato nella scuola reggiana
Da un punto di vista quantitativo nella scuola primaria e secondaria di I° e II° grado statale si riscontra un aumento della popolazione degli studenti: la popolazione scolastica complessiva è di 61.455 studenti, con un incremento di 496 alunni rispetto all’anno scolastico precedente. L’aumento è dello 0,4% nella scuola primaria, dove si registra una crescita per il 18esimo anno consecutivo, dell’1% nelle scuole secondarie di I° grado e dello 0,9 nelle scuole secondarie di II° grado, confermando un’inversione di tendenza positiva rilevata ormai da molti anni.
Gli iscritti nelle scuole non statali sono 2.208, pari al 3,5% dell’intera popolazione scolastica, con una sostanziale stabilità rispetto all’anno precedente. In particolare nella scuola secondaria di II° grado, dopo le profonde trasformazioni avvenute con nell’anno scolastico 2010/2011 con l’entrata in vigore dei regolamenti di riordino dell’istruzione superiore, si registra per il quarto anno consecutivo un’omogenea distribuzione di iscritti alle prime classi delle aree liceale, tecnica e professionale a differenza del dato regionale e nazionale.
“Questo dato – ha commentato l’assessore – rappresenta un punto di eccellenza delle nostre scuole rispetto alla forbice molto ampia tra licei e professionali che invece si registra a livello regionale e nazionale. Questo è un vanto reggiano, frutto di un lavoro attento in fase di orientamento e di un sistema di qualità della scuola che ha saputo dimostrare di essere all’altezza della sfida che ci attende: formare al meglio i nostri ragazzi, per aiutarli ad individuare la scuola migliore. Questo sta dando risultati positivi anche nelle bocciature, che calano sia alle medie sia alle superiori, sebbene rimanga ancora critico il biennio che rappresenta ancora un passaggio difficile per i ragazzi. A fronte di un calo delle bocciature, aumentano gli alunni sospesi e ritirati, mettendo in evidenza anche sul nostro territorio il tema della dispersione scolastica”.
“I dati contenuti nell’Annuario scolastico rappresentano l’occasione per riflettere sul sistema d’istruzione nel suo complesso – ha aggiunto l’assessore – evidenziando tendenze la cui lettura, al di là delle cifre, è fondamentale per chi si occupa di politiche educative. In particolare sono due gli elementi che caratterizzano la scuola reggiana da un punto di vista demografico e riguardano gli studenti “stranieri” e quelli diversamente abili”.
Una scuola che si dimostra quindi inclusiva, con un incremento delle iscrizioni degli immigrati in ogni ordine e grado, con un dato complessivo nelle scuole statali pari al 17,2%, che rende il contesto reggiano una delle province italiane con la più alta incidenza di studenti stranieri e una percentuale in aumento di alunni disabili, pari al 3,4%, con una sempre maggiore presenza nelle scuole secondarie di secondo grado a conferma della tendenza al prolungamento degli studi.
L’approfondimento
La sezione di approfondimento dell’Annuario è dedicata quest’anno all’illustrazione del progetto “Verso un sistema provinciale di valutazione”, realizzato dall’Ufficio Scolastico provinciale di Reggio Emilia in collaborazione con la fondazione Manodori, l’associazione Soroptimist e il Rotary Club. La ricerca individua i legami tra il voto riportato dagli allievi al termine della scuola secondaria di I° grado in italiano e matematica ed altri indicatori, come occupazione e titolo di studio dei genitori, ricostruendo la biografia valutativa nelle due discipline dalla quinta elementare fino all’ultimo anno della media. Partendo quindi dalla lettura e dall’equiparazione dei dati raccolti si è cercato di promuovere nelle scuole coinvolte una cultura della valutazione, coinvolgendo non solo gli attori scolastici, ma anche i soggetti istituzionali dell’intera comunità.