Sono varie ed articolate tra loro le iniziative rivolte agli studenti e alla cittadinanza, suddivise tra viaggi sui luoghi della Memoria, spettacoli, e momenti di riflessione e commemorazione pubblica. Di particolare rilievo, anche quest’anno al Liceo “Formiggini” di via Bologna, la cerimonia che coinvolgerà le classi prime presso il Giardino interno dedicato ai “Giusti” modenesi. In Aprile è invece previsto il “Treno per Auschwitz” a cui parteciperanno le delegazioni scolastiche degli Istituti superiori cittadini.
Il 27 Gennaio del 1945 i primi soldati dell’armata sovietica, a cui fecero poi seguito, gli statunitensi, entrarono nel campo di concentramento e sterminio Nazista di Auschwitz, in Polonia, aprendo e abbattendo i cancelli ai quali,come bianchi fantasmi sopravvissuti o morenti, erano aggrappati i prigionieri scampati ad un orrore con cui da lì a poco si sarebbe misurata l’incredulità del mondo intero. La “Giornata della Memoria” celebra pertanto anche quest’anno, la Sessantanovesima ricorrenza di quell’avvenimento che ha così tragicamente segnato la storia dello scorso secolo, per non dimenticare la Shoah (lo sterminio del popolo ebraico), la promulgazione leggi razziali attivate in Italia, gli italiani stessi che subirono la deportazione, la prigionia, la morte, nonché tutti coloro che si opposero, rischiando la propria vita, al progetto aberrante dello sterminio e che salvarono i perseguitati…
“Con le attività che si svolgono in occasione del 27 Gennaio – ricorda Luca Caselli Sindaco di Sassuolo – intendiamo costruire e vivificare, tra i ritmi frenetici del nostro quotidiano, occasioni di commemorazione, ma soprattutto riflessione per ricordare e riflettere, assieme, ed in particolar modo con i ragazzi più giovani, su questa tragedia. Il vento disumano di quegli anni deve rimanere bene impresso nelle nostre menti, se vogliamo riconoscerlo e cacciarne per sempre indietro gli orrori”.
Il Sindaco aggiunge che quest’anno “Un treno per Auschwitz” verrà spostato in primavera, ai primi di aprile. Due anni fa proprio il giorno della memoria, il 27 gennaio, Caselli partecipò al viaggio. “Per me – ha detto il primo cittadino – è stata una esperienza molto intensa e significativa. Essere là è stato formativo, non solo per i ragazzi ma anche per gli adulti”. Quest’anno il Sindaco non potrà essere presente, ma sarà presente un amministratore del Comune come di consueto.
Il Vice preside del Formiggini, professor Anderlini, ha illustrato come si svolge la giornata del 27 Gennaio: “Il 27 gennaio riprendiamo l’esperienza iniziata 4 anni fa, l’iniziativa promossa dalla Provincia di Modena che ricorda i suoi “Giusti”. Ad 8 scuole modenesi vennero assegnati 8 ulivi in memoria degli otto modenesi “Giusti tra le Nazioni” (don Arrigo Beccari, Odoardo Focherini, Alberta e Sisto Gianaroli, Antonio Lorenzini, Giuseppe Moreali, don Benedetto Richeldi e don Dante Sala – riconosciuti come “giusti” dallo Yad Vashem, l’Istituto per la rimembranza dei martiri e degli eroi dell’Olocausto dello Stato di Israele – ndr). A noi è stato assegnato Sisto Gianaroli di Gombola di Polinago, il quale insieme alla moglie contribuì a salvare una famiglia ebrea.
Dal 2011 abbiamo ampliato il discorso istituendo il Giardino dei Giusti, al quale è stato dedicato un cespuglio ad ognuno degli 8 “Giusti” modenesi. Il passaggio del testimone del Giardino viene fatto da una classe prima ad un’altra classe prima che avrà il compito di curare il giardino con piccoli lavori, ma soprattutto di coltivare durante l’anno scolastico le tematiche della Memoria.
Per le prime e le seconde classi sono varie le iniziative in programma.
Sabato 25 per le classi prime ci sarà una conferenza dove verrà illustrato loro chi sono i “Giusti”.
Per le classi seconde nasce un altro progetto, chiamato “ Destinazione Auschwitz” con viaggio a Roma e visita e luoghi della resistenza della Shoah. Per loro il 28 gennaio ci sarà una conferenza sul tema della memoria e della tradizione ebraica.
L’ultimo progetto che riguarda le altri classi, si pensa di organizzare un viaggio ai campi di sterminio in Polonia. (L’anno scorso, per le Quinte, è stato organizzato un progetto sulla memoria che prevedeva un viaggio da Varsavia al campo di Auschwitz). Quest’anno il progetto è stato rivolto alle classi Quarte: 50 studenti effettueranno due viaggi in Polonia (25 ragazzi a viaggio) nel mese di Marzo 2014.
Il sindaco ha rinnovato l’invito agli studenti affinché partecipino a questo viaggio, per la propria esperienza vissuta: “Sarà stata la giornata particolare per la presenza di varie comunità ebraiche europee, sarà stata la temperatura del periodo (in gennaio -10) , ma sembrava di entrare in un bunker dell’inferno. Esperienza davvero significativa”.
Il preside dell’istituto Formigini Prof. Giulio Menetti aggiunge “quanta voglia esiste nei ragazzi di partecipare a questo viaggio”, tanto che l’Istituto deve effettuare delle selezioni. “Dopo aver visitato questi luoghi, i ragazzi rimangono colpiti, perché un conto è sentir parlare ed un conto vedere”.
Una prosecuzione di questa attività dunque, che ha visto il Comune di Sassuolo, nel corso degli anni, in collaborazione con numerosi altri enti e associazioni, proporre mostre, momenti e testimoni viventi dell’Olocausto (costato la vita ad oltre 6 milioni di ebrei dei 9,5 complessivi che vivevano allora in Europa) quali Liliana Segre, Shlomo Venezia e le sorelle Guti (tra le pochissime che riuscirono a scampare agli esperimenti del dottor Mengele).
Sassuolo, città inserita nel circuito provinciale e regionale delle Attività legate alla Memoria dell’Olocausto, propone diversi appuntamenti su questo filo conduttore, curati dagli Assessorati alla Pubblica Istruzione e alla Cultura, con la collaborazione degli Istituti Scolastici, delle Associazioni, circoli e realtà artistiche.
LE STORIE DEGLI EROI CHE MISERO IN SALVO GLI EBREI
Le schede sintetiche degli otto modenesi che hanno avuto il riconoscimento di “Giusti tra le nazioni”.
Arrigo Beccari (1909-2005), originario di Castelnuovo Rangone, ordinato sacerdote nel 1933, viene nominato parroco a Rubbiara di Nonantola, e lì rimane sino alla morte. La sua attività di aiuto ai perseguitati inizia nel 1940 e si concretizza nella realizzazione di documenti falsi sia per oppositori al regime fascista che per gli ebrei. Con l’8 settembre si adopera per mettere in salvo – insieme a Giuseppe Moreali – 73 ragazzi ebrei ospiti a Villa Emma: in meno di 36 ore li affida a famiglie del paese o li nasconde nel seminario, quindi fornisce ai ragazzi documenti falsi per l’espatrio in Svizzera. Continua poi l’opera di soccorso ai perseguitati. Arrestato il 16 settembre 1944 e rinchiuso nel carcere di San Giovanni in Monte, è liberato il 22 aprile 1945.
Odoardo Focherini (1907-1944), carpigiano, cresce nella realtà ecclesiale carpigiana dove s’impegna in varie associazioni, in particolare nell’Azione Cattolica di cui è presidente diocesano. Nel 1942 gli viene affidato l’incarico di far espatriare un gruppo di ebrei polacchi arrivato in Italia clandestinamente, ma il suo impegno più consistente in favore dei perseguitati inizia dopo l’8 settembre 1943. Con don Dante Sala organizza una rete clandestina che porterà alla salvezza alcune decine di persone. Si procura carte d’identità in bianco e le compila con dati falsi, organizza i viaggi verso il confine e racimola i soldi per affrontare le spese. Arrestato l’11 marzo 1944, è incarcerato a San Giovanni in Monte, poi trasferito al Campo di Fossoli, per passare a Gries (Bolzano) e a Flossenburg; muore il 27 dicembre 1944 nel sottocampo di Hersbruck. Nel 1996 è iniziato il processo di beatificazione
Sisto Gianaroli (1895-1977) e la moglie Albertina Seruti Gianaroli (1908-1990) originari rispettivamente di Pavullo e Serramazzoni, negli anni della guerra lavorano al mulino di Casa Lancelotti a Gombola di Polinago. In seguito all’occupazione nazista, offrono ospitalità agli Ottolenghi, famiglia ebrea proveniente da Ferrara. Nazisti e fascisti si presentano più volte al mulino per cercare i fuggiaschi, ma questi vengono nascosti nei posti più impensati . Ospitano per alcuni giorni anche alcuni aviatori alleati i cui aerei erano stati abbattuti a nord della Linea Gotica. L’ 1 settembre 2009, durante una manifestazione a Polinago, il figlio di Sisto, Donato Gianaroli, insieme ai fratelli, ha ricevuto l’attestato e le medaglie a nome dei genitori defunti.
Antonio Lorenzini (1894-1966) originario di Sassostorno, frazione di Lama Mocogno, nel 1914 viene mandato a combattere come alpino. Il 30 dicembre 1915, ferito in combattimento, subisce l’amputazione della gamba sinistra. Negli anni della Seconda guerra mondiale lavora come impiegato all’ufficio anagrafe del Comune di Lama Mocogno e questa circostanza gli permette di operare per salvare la vita di giovani militari, sia cadetti dell’Accademia militare di Modena sia soldati allo sbando che rischiano di essere arrestati e deportati. Come impiegato all’anagrafe, accede a carte di identità in bianco e a timbri originali, riuscendo a salvare moltissime persone.
Giuseppe Moreali (1895-1980) nasce a Sassuolo. Medico condotto a Nonantola, contribuisce al salvataggio dei 73 ragazzi ebrei di Villa Emma insieme a don Beccari. Dopo l’esodo dei bambini verso la salvezza, don Beccari e Moreali continuano l’attività di soccorso ai perseguitati, fornendo a chiunque ne avesse bisogno indumenti, cibo e documenti falsi. A questa attività clandestina affianca l’attività di medico condotto dei nonantolani e dei partigiani. Informato di essere stato “etichettato” come membro della Resistenza, rifiuta la possibilità che gli era stata offerta di abbandonare Nonantola. Viene riconosciuto Giusto tra le Nazioni il 18 febbraio 1964.
Benedetto Richeldi (1912-1997) nasce a Roccasantamaria, frazione di Serramazzoni. Ordinato sacerdote, viene destinato a Finale Emilia, poi a Massa Finalese quindi a San Felice sul Panaro. Opera per mettere in salvo dodici ebrei perseguitati, che prima accompagna in un collegio cattolico sulle colline, poi – nel novembre 1943 – riporta a Finale e nasconde presso alcune famiglie. Quindi pianifica la loro fuga verso la Svizzera: prepara documenti falsi, provviste per il viaggio e a metà dicembre li affida ad alcuni amici di fiducia: Berto Ferraresi, Flavio Borsari e Vanes Testi. L’unica del gruppo che rimane in Italia è la polacca Federica Hubschmann, nascosta da don Richeldi presso le suore di Palagano. Denunciato e ricercato nel luglio 1944, si rifugia con falso nome (don Carlo) a Palagano sino alla fine della guerra.
Dante Sala (1905-1982), carpigiano, diventa sacerdote nel 1935. Cappellano a Mirandola, dal 1937 al 1947 è parroco di San Martino Spino. Dopo l’8 settembre 1943 ospita in canonica una famiglia di ebrei jugoslavi, cercando di organizzare per loro una via di fuga. Dato l’esito positivo della missione, condivide la sua esperienza con Odoardo Focherini. I due si impegnano a costituire una rete clandestina di aiuti per accompagnare gli ebrei, a piccoli gruppi, verso la Svizzera. Dopo alcuni viaggi, nei quali salva anche delle famiglie di ebrei modenesi, il 4 dicembre 1943 è arrestato e incarcerato. Ritornato a casa, riesce a impedire la deportazione di un centinaio di suoi parrocchiani da San Martino Spino al lavoro coatto in Germania.
In sintesi il programma delle iniziative:
Sabato 25 Gennaio 2014 – Sala G.P. Biasin, via Rocca 22 – ore 17.00
Triangoli rosa: uno sterminio “minore”.Le vittime omosessuali del nazismo.
Spettacolo di letture, musiche e riflessioni per celebrare la Giornata della Memoria 2014
A cura del circolo “Artemisia Gentileschi” – Ingresso libero
Lunedì 27 Gennaio 2014 – Parco delle Rimembranze , Viale XX Settembre – ore 11.00
Cerimonia pubblica a ricordo e commemorazione delle vittime dei campi di sterminio e degli ex internati militari e civili.
Alla presenza del Sindaco Luca Caselli, delle autorità civili e dei rappresentanti delle Associazioni d’Arma, dei Deportati, ex Internati e Combattenti e della Resistenza.
Liceo “Formiggini”, via Bologna, ore 11.00: posa di corone alla memoria dei Giusti modenesi, presso il “Giardino dei Giusti” dell’Istituto Formiggini.
Dal 1 al 6 Aprile 2014 – “UN TRENO PER AUSCHWITZ” – Studenti ed insegnanti delle Scuole Medie Superiori sassolesi partecipano al viaggio-studio in treno al campo di concentramento di Auschwitz.
A cura della “Fondazione Fossoli”, della Provincia di Modena, dell’Istituto Storico di Modena e del Comune di Sassuolo.
(Immagine: il Sindaco Caselli, il preside prof. Menetti, il vice preside prof. Anderlini)