Il Nursind, sindacato degli infermieri, dopo la grave vicenda del falso infermiere che lavorava presso la casa protetta di Vignola pone l’accento sulle agenzie interinali e sulle cooperative che utilizzano infermieri all’interno delle strutture private, nelle cliniche convenzionate e nelle aziende sanitarie locali.
“La sanità è un business e così anche il mercato del lavoro, si stima un giro d’affari per le agenzie interinali di circa 300 milioni di euro l’anno. Un paradiso per le cooperative di lavoro.
Le case protette rincorrono sempre più le agenzie interinali o appaltano alle cooperative interi reparti e gran parte dei servizi sanitari.
Prassi, quest’ultima, molto in voga anche nelle cliniche private, che potrebbero assumere chiunque, ma preferiscono risparmiare.
L’escamotage è semplice: le cooperative applicano ai proprio dipendenti il contratto di lavoro di “cooperazione sociale” e non quello previsto per il personale sanitario.
Una concorrenza sleale, a cui si potrebbe porre rimedio. “Basterebbe imporre anche a loro l’applicazione del contratto di lavoro previsto per la sanità”.
Così, a fine mese, l’infermiere si ritrova nella busta paga uno stipendio di norma inferiore rispetto ai colleghi, mentre lo sfruttamento cresce: ci sono cooperative che di giorno mandano l’infermiere in una clinica e di notte in un’altra.
Il lavoro notturno viene retribuito molto poco rispetto a quanto stabilito dal contratto nazionale.
Lo straordinario invece non viene pagato, ed il dipendente di solito accetta che questo accada perché dietro la porta vi sono centinaia di infermieri che attendono il suo posto di lavoro. Tutto questo a scapito della qualità del servizio.
Finora le aziende sanitarie e le strutture accreditate sono ricorse alle cooperative solo per coprire buchi nell’organico anche a causa della spending review che blocca le assunzioni di personale nel pubblico impiego.
A Modena per effetto del Piano Attuativo Locale (Pal) 2011-2013, a seguito di un lungo percorso iniziato dalla Regione Emilia-Romagna già dal 2005 (LR n. 20\2005 art. 39), si è avviato il sistema dell’accreditamento dei servizi sociali e socio sanitari, che consiste in un processo di selezione dei soggetti che erogano servizi sociali in ambito locale. Gradualmente i servizi territoriali per gli anziani e i disabili della provincia di Modena saranno dati totalmente in gestione alle ASP o Coop sociali.
Ciò che preoccupa molto il NurSind e’ la rimodulazione dei ruoli delle strutture ospedaliere e l’accreditamento dei servizi socio sanitari, questa potrebbe avere delle ricadute dirette sulle dotazioni infermieristiche ma anche sulla qualità dell’assistenza. Per questo vigilera’ sulle situazioni che penalizzeranno la nostra categoria nell’interesse dei lavoratori esercenti la professione, in tutte le sedi che riterremo utili allo scopo di offrire un servizio sanitario all’avanguardia.
(Segreteria NurSind Modena)