L’alluvione che ha colpito alcuni paesi della “bassa” modenese rappresenta un ulteriore flagello dopo il disastroso e recente terremoto, un disastro che non può e non deve passare nel dimenticatoio e nemmeno deve essere assoggettato a speculazioni politiche o peggio ancora elettorali. Occorre senso di responsabilità, occorre in sintesi la serenità di individuare le responsabilità laddove esistono e la capacità di trovare soluzioni legislative atte a risolvere o ad attenuare i problemi.
Accade spesso che i comuni ma anche altri enti come la provincia di Modena non siano particolarmente efficaci nel tutelare il territorio dal dissesto idrogeologico, ma occorre sottolineare, per amore della verità, che troppo spesso il patto di stabilità non consente gli adeguati interventi spesso molto costosi, si pensi solo al problema delle slavine nel nostro appennino.
Ed allora lanciamo l’idea che, oltre all’opportuna detassazione per la gente dei luoghi colpiti si possa anche andare in deroga al patto di stabilità per gli enti interessati, affinchè possano effettuare gli opportuni interventi di consolidamento. Un appello ai parlamentari del territorio affinché prendano a cuore questa proposta mi sento di farla con puro spirito costruttivo, al di là delle appartenenze politiche.
Credo inoltre che occorra anche un monitoraggio continuo della fauna che danneggia gli argini, e laddove questi animali sono più presenti attivarsi per la loro eventuale riduzione programmata, attraverso la collaborazione con le organizzazioni venatorie del territorio.
(Bruno Rinaldi capogruppo provinciale NCD)