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La Cia reggiana in Assemblea ha eletto il nuovo Presidente: esce Bertolini, entra Antenore Cervi

Antenore-Cervi-CIAL’Assemblea elettiva della Cia di Reggio Emilia ha sancito il passaggio “epocale” del ruolo di rappresentanza agli agricoltori: lascia quindi la presidenza dopo 22 anni Ivan Bertolini, per una vita nella struttura della Cia reggiana, gli subentra Antenore Cervi, agricoltore. Questa l’essenza della 6a Assemblea dell’Associazione tenuta alla Cantina Albinea Canali, presenti 98 dei 122 delegati ed una prestigiosa platea di invitati, ed a questo proposito è da segnalare la prima uscita pubblica del neo presidente della Camera di Commercio Stefano Landi che ha seguito l’intera mattinata interessato – come ha detto nel corso del suo intervento – ad apprendere le problematiche di un settore che ha confessato di conoscere ancora poco.

Aperta da una relazione del presidente uscente, che ha richiamato i temi congressuali della Cia, dopo i saluti di autorità e forze economiche, l’assemblea è stata conclusa dalla vice presidente della Cia nazionale Cinzia Pagni, che nel sottolineare la novità di Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e cooperazione agroalimentare, nato nel gennaio 2013, ha sottolineato che il 2014 dovrà segnare il passaggio alle intese anche sul piano economico.

 

Il saluto alla presidenza record

Il mattino (parte pubblica dell’Assemblea) è stato soprattutto dedicato al congedo di Ivan Bertolini, presidente da record, in carica per 22 anni e 2 mesi, cosa con pochi o nessun eguale nel mondo associativo e sindacale reggiano. La presenza di istituzioni e forze economiche ed i riconoscimenti di chi ha portato un saluto, hanno sottolineato questa eccezionalità. Hanno preso la parola Ugo Ferrari vice sindaco reggente il Comune di Reggio Emilia, Sonia Masini presidente della Provincia, Stefano Landi presidente della Camera di Commercio, la Sen. Leana Pignedoli vice presidente della Commissione Agricoltura a Palazzo Madama, Simona Caselli presidente di Legacoop Reggio, Corrado Casoli presidente Gruppo Riunite-Civ e Giv, Marino Zani presidente Coldiretti RE, Lorenzo Melioli presidente Confagricoltura RE, Graziano Salsi presidente Sezione reggiana del Consorzio Parmigiano-Reggiano, Roberta Rivi Assessore provinciale Agricoltura.

 

I Cervi e l’Associazione

Protagonista della seduta riservata ai delegati nel pomeriggio di sabato 18, con l’elezione a nuovo presidente è stato Antenore Cervi. Una presidenza che ha precedenti familiari anche illustri: le sue radici sono in una famiglia simbolo del mondo contadino e della Resistenza, porta il nome del nonno, uno dei sette fratelli fucilati dai fascisti 70 anni fa; suo bisnonno Alcide Cervi (Papà Cervi) è stato presidente onorario dell’Alleanza Contadini nazionale, antenata dell’odierna Cia; sua madre – Edies Reverberi – è stata nel Consiglio della Cia reggiana ed è impegnata tuttora nell’Associazione dei pensionati; l’organizzazione è tra i soci fondatori dell’Istituto Cervi.

Il neo presidente ha rivolto ai delegati un discorso proiettato al futuro dell’agricoltura ed al ‘gioco di squadra’ dentro l’Associazione.

Cervi, l’azienda e il curriculum

Cervi ha compiuto 48 anni lo scorso 9 dicembre, la sua azienda può definirsi media nella realtà reggiana: è titolare dell’”Azienda Agricola Cervi Antenore”, allevamento avicolo (uova da cova per il settore rurale, 9000 galline a terra) e suinicolo (ingrasso), con una superificie di 15 ettari di terreno. Ha già un notevole curriculum di incarichi: nella Cia è presidente nazionale del Gie zootecnico (Gruppo d’interesse, sono agricoltori che decidono le proposte dell’Organizzazione nel proprio comparto), fa parte del Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna e della presidenza provinciale uscente. Presidente di Asser (associazione suinicoltori regionale) e vice presidente di Unapros (unione nazionale del settore suinicolo), vice presidente di Agrifidi Reggio Emilia.

 

Sintesi priorità del programma della sua presidenza

Il nuovo gruppo dirigente Cia formato solo da agricoltori, dovrà operare nella consapevolezza che le prospettive future dell’agricoltura passano da una grande partecipazione degli agricoltori, adottando quindi un “gioco di squadra”, puntando agli obiettivi sintetizzati di seguito.

Un anno fa Cia, Confagricoltura ed i settori agricoli dell’Alleanza delle cooperative hanno dato vita ad Agrinsieme, in controtendenza rispetto alla frammentazione della rappresentanza. Con Agrinsieme s’intende accrescere il peso della rappresentanza e confrontarsi con i partner istituzioni, sistema politico, imprenditoriale e sociale. Attraverso Agrinsieme la Cia intende promuovere aggregazioni produttive, relazioni economiche e strumenti di servizio in grado di produrre valore aggiunto e competitività per le imprese.

Si vuole quindi sviluppare un ruolo da protagonisti per gli agricoltori nel mercato, nella società, nella Cia stessa.

Le priorità lavorative del sistema Cia saranno di conseguenza orientate a sviluppare relazioni di filiera, nell’ambito di una strategia da definire in un tavolo di confronto locale tra soggetti pubblici e privati, che la Cia propone di attivare al più presto. Realizzare un sostegno alla promozione ed internazionalizzazione delle imprese. Il rafforzamento della “filiera corta” della vendita diretta, attraverso reti di aziende e relazioni con gruppi d’acquisto e ristoratori. Si punta inoltre a rafforzare il progetto de “La Spesa in Campagna”, a sviluppare nel nostro territorio l’agricoltura sociale che opera a favore di soggetti svantaggiati, a sviluppare inoltre le agrienergie.

Per realizzare i progetti della Confederazione, servono anche politiche adeguate, di qui una serie di richieste: potenziare gli strumenti di sostegno al reddito degli agricoltori (con una corretta applicazione di quanto prevede la nuova Pac); adottare una profonda e radicale semplificazione della burocrazia; promuovere il ruolo economico degli agricoltori attraverso politiche per l’agroalimentare di qualità e combattendo contraffazioni e illegalità; valorizzazione della figura dell’agricoltore professionale che vive del proprio lavoro; sostenere piccoli agricoltori e attività agricole nelle aree montane; bloccare il consumo di suolo agricolo; avviare l’operatività della Banca della Terra con un occhio particolare al ricambio generazionale.

Proprio rispetto ai giovani, che siano quelli che subentrano in attività agricole già della famiglia oppure che partano da zero, si vuole lavorare su una comunicazione che superi immagini stereotipate per orientarli verso l’innovazione tecnologica, modernità culturale, ricerca della qualità e di sbocchi sul mercato.

Per questo s’intende potenziare la comunicazione valorizzando l’insieme dei valori dell’agricoltura e le sue potenzialità.

La Cia vuole essere associazione sindacale di imprenditori agricoli, chiamando in causa tutte le funzioni del proprio sistema, integrando funzioni di rappresentanza e competenze professionali per promuovere nuove opportunità imprenditoriali, nella gestione del territorio e del welfare, sviluppando la propria gamma di servizi. Vuole inoltre allargare la partecipazione degli associati valorizzando le articolazioni del sistema Cia: AGIA (giovani), ANP (pensionati), Donne in Campo, gruppi d’interesse economico per elaborare le politiche dei diversi settori, incontri periodici sul territorio con la base associativa.

 

 

 

















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