Un riuso flessibile degli edifici dell’area del Villaggio Artigiano, con particolare attenzione, ma senza alcun vincolo, alla storia e all’identità urbana che ha saputo rappresentare per la città, attraverso forme di incentivazione e con profonde operazioni di riqualificazione edilizia e tecnologica che consentano l’inserimento di un variegato mix di funzioni.
L’intervento sul Villaggio Artigiano è l’elemento centrale del Piano di riqualificazione urbana di Modena ovest, che in seguito all’approvazione delle linee di indirizzo nel 2010 e all’adozione avvenuta a gennaio 2012 è tornata in Consiglio comunale nella seduta di giovedì 9 gennaio per l’approvazione definitiva parzialmente modificata sulla base di alcune osservazioni di cittadini e valutazioni di enti preposti. La Variante al Piano operativo comunale illustrata in Aula dall’assessore alla Programmazione e gestione del territorio Gabriele Giacobazzi comprende il documento programmatico per la qualità urbana, che definisce gli obiettivi di riferimento per le future trasformazioni, e il Piano operativo comunale relativo al Villaggio artigiano e a via san Cataldo. È stata approvata con il voto favorevole di Pd e Sel, contrario di Fratelli d’Italia, Fi-Pdl, Modena futura, Modenasaluteambiente.it, Etica e legalità, e Nuovo centro destra, e con l’astensione dell’Udc.
“Con il Piano di riqualificazione del Villaggio Artigiano, che riguarda 50 ettari di territorio, dove sono presenti circa 160 aziende e dove si stanno insediando nuove aziende giovani e creative – ha affermato l’assessore – viene confermata la vocazione artigianale dell’area, legata al saper fare e alla creatività applicata non più solo a settori ‘pesanti’, ma anche all’utilizzo di nuove tecnologie e alla produzione di beni a minore impatto ambientale. Tale Piano costituisce un tassello di un quadro di programmazione più generale – ha aggiunto – incentrata sulla ormai prossima dismissione della linea ferroviaria storica, nel tratto tra la Stazione e Marzaglia, prospettiva che consente di ripensare interamente il quadrante ovest della città, sia nei suoi assetti infrastrutturali, che in quelli di ridisegno e ricomposizione dei quartieri interessati. Il cavalcavia – ha detto ancora – non sarà più quindi l’unico punto di collegamento dei quartieri Madonnina, Villaggio Artigiano, Villaggio Giardino e San Cataldo, che potranno essere riconnessi con percorsi pedonali, ciclabili e viari”.
Viene sostanzialmente confermata l’impalcatura delle norme già previste in fase di adozione del documento che prevedono, a fianco di una quota obbligatoria destinata agli usi artigianali non inferiore ad un terzo della superficie complessiva di progetto, la possibilità di inserire altre funzioni in grado di rendere l’area un vero e proprio pezzo di città. Sono perciò ammesse residenze, nella logica di una riproposizione del binomio casa/bottega su cui era fondato in origine il Villaggio, uffici, piccole attività commerciali e di ristorazione, a servizio di imprese, lavoratori e residenti. La norma incentiva, attraverso minori oneri di trasformazione, chi riqualificherà il proprio edificio esistente, rispettandone la tipologia e valorizzandone il rapporto con il contesto, attraverso l’applicazione di principi compensativi appositamente adattati alle esigenze del Piano. In particolare, è stata posta massima attenzione a una semplificazione amministrativa e a una riduzione delle tempistiche necessarie per l’approvazione dei progetti. “Gli oneri in questo caso sono inferiori a quelli normalmente applicati – prosegue l’assessore – perché obiettivo dell’Amministrazione è quello di incentivare l’avvio di operazioni di trasformazione. Inoltre, proprio a tal fine, i progetti presentati nei primi tre anni di validità del Piano potranno godere di una ulteriore riduzione del 50 per cento”.
Il documento interviene inoltre per una ottimizzazione delle norme relative ad alcune problematiche ambientali, anche grazie ad un proficuo confronto con Arpa e Ausl. Sono pertanto stati meglio definiti i criteri di intervento, di verifica e di monitoraggio in relazione ai problemi connessi al clima acustico, alle attività con particolari criticità ambientali, alle emissioni in atmosfera e al controllo dello stato di inquinamento dei suoli. “È prevista la definizione di un regolamento attuativo attraverso il quale definire modalità e criteri per la valutazione della qualità ambientale delle trasformazioni proposte, basato su una sostanziale revisione di esperienze esistenti”, ha spiegato ancora Giacobazzi. “Ciò è stato possibile anche grazie alla stretta collaborazione con il progetto europeo Urban Heat Island (UHI), in collaborazione con Regione ed Arpa Emilia-Romagna – ha aggiunto concludendo – progetto focalizzato sul tema delle isole di calore urbano, per il quale il Villaggio Artigiano è stata area-pilota di sperimentazione”.