Una delegazione della commissione “Contrasto alle mafie e alla corruzione” del CUP-Comitato Unitario delle Professioni di Modena* sarà presente domani mattina a Bologna all’udienza preliminare del processo scaturito dall’inchiesta “Black Money”, nel quale 24 persone sono state rimandate a giudizio dal pm Francesco Caleca con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. I delegati del CUP di Modena chiederanno di potersi costituire parte civile nel primo grande processo che si celebrerà in Emilia-Romagna per reati relativi al 416 bis e che vede alla sbarra una presunta organizzazione – che realizzava profitti con il gioco d’azzardo legale e illegale – capeggiata da tal “Rocco”. Considerato dagli investigatori del Gico di Bologna e dalla Procura di Bologna organico alla ‘ndrangheta reggina e poi alla guida di una autonoma struttura criminale, questo uomo è particolarmente noto ai modenesi in quanto dall’intercettazione di una sua telefonata con altro individuo (faccendiere recidivo e tra l’altro arrestato nel 2008 per associazione a delinquere, truffa e riciclaggio) emersero pesanti minacce al giornalista Giovanni Tizian, autore di due articoli apparsi sulla Gazzetta di Modena relativi agli affari che la malavita riusciva a portare a termine in territorio emiliano grazie alle slot machines. Gli articoli sottolineavano i legami dell’uomo con la criminalità organizzata calabrese, generando così le ire dell’indagato: il faccendiere, con la frase agghiacciante “Se questo giornalista non la smette gli sparo in bocca”, si metteva a disposizione per “eliminare il problema”. Per questa intercettazione, giudicata gravissima dai magistrati, Giovanni Tizian vive da oltre due anni sotto la protezione di una scorta armata.
Unitamente al CUP di Modena, la richiesta di costituzione di parte civile sarà avanzata anche da parte della Regione Emilia- Romagna: è la prima volta che accade e ciò rappresenta un segnale di forte continuità politica, soprattutto rispetto agli obiettivi della legge regionale di prevenzione alle infiltrazioni mafiose approvata nel 2011. Il gup Andrea Scarpa valuterà la richiesta insieme a quelle che saranno presentate anche dall’Ordine nazionale dei giornalisti, da Libera, dal Comune di Modena e dallo stesso giornalista Giovanni Tizian. Inoltre, come accaduto durante altri importanti processi di mafia, diverse realtà associative si sono date appuntamento per domani mattina all’udienza preliminare, per sostenere l’azione delle parti civili, costituire una sorta di presidio in Tribunale per far percepire il proprio interesse di cittadini per il processo e per manifestare il sostegno a Giovanni Tizian.
Tra di esse figurano i coordinamenti di Libera Emilia-Romagna, di Modena e Bologna, di Reggio Emilia, di Carpi “Peppe Tizian” e di Terre dei Castelli “Lea Garofalo”, nonchè i comitati di Legambiente Emilia-Romagna e Legambiente Modena.
La “caratura” del processo scaturito dall’inchiesta “Black Money” è evidente anche dalla presenza tra gli imputati di elementi non organici all’organizzazione, ma di essa evidenti fiancheggiatori: commercialisti, ex appartenenti alle forze dell’ordine, ingegneri informatici. Tutti accusati di aver collaborato a vario titolo con “Rocco”, dal 2002 trasferitosi a Sant’Agata di Ravenna da dove avrebbe creato un vero e proprio impero, dirigendo sul territorio nazionale ed estero un’intensa attività illecita nel settore del gioco on line e delle video slot manomesse.
* Il C.U.P (Comitato Unitario delle Professioni) di Modena coordina le attività di 15 Ordini Professionali modenesi: Agronomi, Architetti, Avvocati, Chimici, Commercialisti, Consulenti del Lavoro, Farmacisti, Geologi, Geometri, Infermieri, Ingegneri, Medici, Periti Agrari, Periti Industriali, Veterinari.
All’interno del C.U.P. è stato costituito dal 2010 un Gruppo di lavoro sul contrasto alle mafie ed alla corruzione, composto da esponenti dei 15 Ordini aderenti al C.U.P. e da un rappresentante del Consiglio Notarile della provincia di Modena.