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Anche Provincia e Comune di Modena si costituiscono parte civile nel processo scaturito dell’inchiesta Black Money

Anche la Provincia di Modena si costituisce parte civile nel processo, che si apre venerdì 10 gennaio a Bologna, scaturito dell’inchiesta Black Money con diversi imputati accusati di associazione mafiosa, tra cui anche i responsabili delle minacce al giornalista Giovanni Tizian.

Il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini, nel motivare la decisione, parla di segnale per riaffermare che «le istituzioni sono in prima fila nel contrastare ogni tentativo di infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto sociale modenese e contro ogni gesto di intimidazione nei confronti della libertà di stampa».

Oltre alla Provincia di Modena si costituiranno parte civile, tra gli altri, anche la Regione Emilia Romagna, Comune di Modena, l’Ordine nazionale dei giornalisti e lo stesso Tizian.

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Pure il Comune di Modena si costituirà parte civile nel procedimento penale intrapreso dalla Procura della Repubblica contro gli oltre 30 imputati per associazione di stampo mafioso; tra i capi di imputazione anche le minacce al giornalista Giovanni Tizian, impegnato nella denuncia del fenomeno mafioso.

L’udienza preliminare del processo si svolgerà presso il Tribunale di Bologna venerdì 10 gennaio quando il Comune di Modena presenterà la richiesta di costituirsi parte civile per il risarcimento del danno.

Lo ha comunicato il sindaco di Modena Giorgio Pighi nella seduta del Consiglio comunale odierna del 9 gennaio, sottolineando come la decisione si stata presa dalla Giunta sulla base dell’atto di indirizzo assunto a unanimità dal Consiglio comunale il 25 marzo 2013, con cui si impegnava l’Amministrazione a costituirsi parte civile nei processi penali contro le attività criminose di stampo mafioso interferenti con il territorio comunale.

La delibera di Giunta precisa che nella richiesta di rinvio a giudizio si evince come l’associazione degli imputati avesse la finalità di condizionare il regolare svolgimento della vita e delle attività locali economiche, imprenditoriali e istituzionali di Modena e che il Comune, come ente esponenziale della collettività cittadina, è da ritenersi parte offesa e soggetto danneggiato. “Seguiremo questa vicenda che ha colpito profondamente i nostri territori – ha osservato il sindaco – da interlocutori non solo da spettatori”. Soddisfazione è stata espressa anche dalla presidente Caterina Liotti “essendo stato il Consiglio a dare questo indirizzo”.

 

















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