Come Rifondazione Comunista riteniamo logico e opportuno che una città si doti di un adeguato piano sosta e che questo preveda un onere per i cittadini, esclusi i residenti. Ancora di più lo troveremmo logico se fosse integrato all’interno di un progetto più ampio di mobilità sostenibile con un adeguato trasporto pubblico urbano. Modena si sta muovendo in questa direzione? Assolutamente no. Il cosiddetto “piano sosta”, come si legge in questi giorni sulla stampa locale, fa acqua da tutte le parti a partire dalla sottoutilizzazione del mega parcheggio sotterraneo Novi Park. Chi abita all’interno delle zone interessate al piano sosta non è esente dal pagamento di un abbonamento annuo non inferiore ai 50 euro e il trasporto pubblico, se non inesistente, naviga quantomeno nel caos assoluto. Che si affidi poi la gestione delle aree interessate al piano sosta, per 40 anni, ad una società privata come Modena Parcheggi la quale incassa i proventi delle famigerate “strisce blu” lo troviamo quantomeno bizzarro o, meglio, tutto interno alla logica che ha guidato questa Amministrazione: politiche di privatizzazione dei servizi con appalti a ditte private (specialmente se all’interno dell’arcipelago Lega Coop) a danno dei cittadini. Sempre in questi giorni abbiamo poi appreso degli aumenti pari a un 33% in più che l’Amministrazione Comunale, in base ad un accordo con Modena Parcheggi, imporrà ai cittadini modenesi e che non finiriranno nemmeno nelle tasche del Comune ma di Modena Parcheggi stessa. Aumenti già programmati, come ha ricordato lo stesso attuale Assessore alla Mobilità Giacobazzi («Gli aumenti erano già previsti nel contratto stipulato anni fa dall’amministrazione con il gestore… La sosta a pagamento è affidata a Modena Parcheggi con una gestione già contrattualizzata da diversi anni ») e altri ancora, stando sempre a quello che si legge sulla stampa locale, già programmati per i prossimi anni. Abbiamo anche letto le posizioni dei candidati alle primarie del PD: l’Assessore Francesca Maletti e Paolo Silingardi, i quali entrambi hanno espresso pareri molto critici al piano sosta condotto in questo modo (ma il partito che ha approvato il piano sosta in Consiglio Comunale non è lo stesso al quale entrambi sono iscritti e cioè il PD?). Più che all’attuale Giunta ormai arrivata, per fortuna, al naturale capolinea è proprio dai candidati alla carica di Sindaco che vorremmo sapere cosa intenderanno fare per sanare una situazione che, se non fosse per gli oneri e i disagi che provoca ai cittadini, avrebbe solamente del ridicolo. L’Assessore Maletti e Silingardi si sono già espressi e proprio le loro dichiarazioni di questi giorni, nel caso uno dei due diventasse primo cittadino di Modena gli verranno ricordate, da Rifondazione Comunista sicuramente, costantemente fino al mantenimento di queste promesse che speriamo non siano le solite promesse pre-elettorali.
Come Rifondazione Comunista riteniamo che i trasporti e la viabilità, come la scuola, la sanità, l’acqua, l’energia non sono merci qualunque, sono beni e servizi fondamentali che devono essere sotto controllo pubblico. Fuori quindi i privati dalla gestione di questi servizi. Che SETA ed HERA ritornino pubbliche e che venga sottratto a Modena Parcheggi la gestione, e relativi introiti, di aree pubbliche destinate ad un piano sosta che deve essere funzionale in primo luogo ai cittadini che lavorano e abitano in centro.
(Paolo Reggianini – Segretario PRC Modena città)