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Carpi, in Consiglio comunale si è discusso delle UMI

Le Unità Minime d’Intervento (U.M.I.) sono state oggetto di una delibera che è stata discussa nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale di Carpi prima delle festività natalizie e di fine anno, il 19 dicembre. La delibera aveva come oggetto la riperimetrazione delle U.M.I.ai sensi delle normative regionali. “Proviamo così a dare l’opportunità al territorio per ricostruire dopo il sisma nel più breve tempo possibile – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Simone Tosi – Il Piano della Ricostruzione non riusciremo a portarlo in Consiglio prima della fine dell’anno, ci prendiamo tempo al massimo fino a metà febbraio per farlo: disponibili sempre a non considerare questi atti intoccabili, e pronti a tornare qui a modificarli se si trovassero migliori soluzioni. Da quando abbiamo individuato le U.M.I. abbiamo ricevuto 13 richieste di modifica delle stesse mentre dopo l’Ordinanza 60 del Commissario Errani che ha definito gli elaborati di base delle Unità e la pubblicizzazione di questa bozza di delibera con le proposte di modifica sulla Rete Civica ci sono giunte ulteriori 3 richieste di nuove perimetrazioni”.

L’architetto Attilio Palladino del Settore Urbanistica ha presentato il percorso che ha portato a questa delibera e le novità che contiene e ha anche spiegato come delle 16 proposte di modifica ne fossero state accettate 15 visto che l’ultima, che prevedeva una partizione in più Unità dell’edificio detto di Don Battaglia e che sorge in via Matteotti, non era suffragata da una perizia tecnica. Il Presidente Giovanni Taurasi ha ricordato a questo punto come a latere alla delibera si sarebbe dovuto votare anche un ordine del giorno approntato nel corso dei lavori della Commissione Ambiente e Territorio sul tema. Giliola Pivetti, capogruppo ApC, ha spiegato di avere pensato ad un ordine del giorno proprio basandosi sull’edificio di via Matteotti “che ha bisogno di rilancio: il documento impegna la Giunta ad aiutare i proprietari a ristrutturare senza avere le mani legate. Il ruolo dell’Ufficio tecnico risulta molto discrezionale, e può vanificare il lavoro dei professionisti incaricati; ad esempio non ci sono criteri omogenei nelle perizie e dunque è possibile una difficile applicazione delle norme”. Paolo Zironi (Pd) ha preso allora la parola per dire che il fabbricato in questione non è possibile che venga suddiviso in Unità Minime d’Intervento diverse. “Il Piano della Ricostruzione e il futuro Psc – ha detto – dovranno essere capaci di trovare la capacità di leggere il territorio sul versante urbanistico e dettare le linee di sviluppo trovando soluzioni per fare più bella ma anche più fruibile la nostra città, coinvolgendo la comunità e mettendo in gioco la stessa amministrazione comunale. D’altronde l’ordine del giorno che qui discutiamo raccoglie un auspicio della seconda Commissione”. E se Roberto Benatti (PdL) ha lamentato invece i tempi lunghi della ricostruzione e lo stallo di tante situazioni la collega Daniela Depietri del Pd ha ricordato come questo stallo dipende anche dal fatto che i privati non sanno se conviene a loro ricostruire o ristrutturare oppure no. Marco Bagnoli (Pd) ha spiegato invece che dal canto suo nessuno ha perso tempo e che l’ordine del giorno in discussione ribadiva invece l’impegno del civico consesso su questo fronte e il capogruppo della Lega nord Argio Alboresi ha infine chiesto che il Comune si prendesse la responsabilità di inserire nel prossimo Bilancio qualche incentivo per chi ha avuto la casa danneggiata dal sisma.

L’assessore Simone Tosi in sede di replica ha affermato che “lo spirito è quello di condividere le scelte che siamo chiamati qui a compiere. La presunta discrezionalità degli Uffici tecnici è regolata da norme da seguire. Le U.M.I. servono proprio ad evitare dissidi tra proprietari che blocchino i lavori per troppo tempo, a dare un segnale che il Comune sta mettendo in campo tutti gli strumenti per permettere la loro sistemazione, anche per dare un input alla città. Stiamo correndo ma ci piacerebbe da emiliani correre di più e fare prima. Certo, molti non hanno le idee chiare sul da farsi, ma ricordo che le cosiddette Cambiali Errani hanno già visto erogare oltre 14 milioni di euro per 107 progetti presentati a Carpi. Per eventuali incentivi nel Bilancio credo che sarebbe poi giusto discuterne con voi e con i portatori di interesse. Importante infine – ha concluso – è che nessuno abbia messo bandierine su atti come questi, avendone messa una sola il Consiglio comunale tutto”.

In sede di dichiarazione di voto sono state richieste da alcuni consiglieri modifiche al testo dell’ordine del giorno, soprattutto relativamente ai passaggi del documento relativi alla tassazione della casa e alle destinazioni d’uso. L’odg, sottoscritto da tutti i gruppi, ha ovviamente avuto il voto unanime del Consiglio, mentre la delibera ha ottenuto l’assenso di tutti i gruppi meno ApC, che si è astenuta.

 

 

















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