“La chiusura voluta dal governo Letta-Alfano del CIE di Modena significa che si alza bandiera bianca nel contrasto all’immigrazione clandestina. E’ incredibile che il Governo di centrosinistra ne abbia deciso la chiusura senza prospettare concrete soluzioni alternative. Se vi sono aspetti negativi nella gestione è bene modificarli ma la chiusura di quello di Modena appare solo il primo passo di uno smantellamento generalizzato e, visto che attraverso i CIE i clandestini venivano identificati ed espulsi, è chiaro che senza CIE i clandestini saranno liberi di circolare e non saranno espulsi. Così come appare assurdo che a Modena, nel giro di dieci anni, l’Amministrazione comunale sia passata dalla volontà di fare costruire un CIE nuovo di zecca, caso unico in Italia, con grande dispendio di danaro pubblico e poi abbia fatto di tutto per farlo dichiarare non idoneo al punto da richiederne prima la ristrutturazione e oggi applauda a scena aperta alla chiusura. Ci sarebbe da chiedersi quanto sia costato agli italiani tutto questo? Siamo di fronte o ad un chiaro esempio di schizofrenia politica oppure alla scientifica volontà di far abrogare e rendere vane le norme per l’espulsione di chi non ha i requisiti per stare nel nostro Paese. Scelte che si ripercuoteranno pesantemente a livello nazionale ma anche in una città come Modena al vertice delle classifiche per la presenza di stranieri irregolari. Oltre alla sinistra, gli unici a festeggiare a capodanno, saranno i clandestini.”
Lo afferma il Consigliere regionale dell’Emilia Romagna Andrea Leoni commentando la decisione di chiudere il CIE di Modena.