La Variante al Piano operativo comunale (Poc) e al Regolamento urbanistico edilizio (Rue) adottata nella seduta di giovedì 19 dicembre dal Consiglio comunale di Modena (a favore Pd, contro FdI, Fi-Pdl, Mf, Lega nord, Msa ed Etica e legalità, astenuti Udc e Mpc), dà il via libera a circa metà delle 61 richieste di varianti di privati cittadini che non portano valore aggiunto. Sono inoltre state accolte 21 richieste di trasformazioni urbanistiche su aree di proprietà privata in vari quartieri del territorio comunale (escluso il centro storico), come assegnazioni o trasferimenti di potenzialità edificatorie o modifiche di destinazioni d’uso, con accordi perequativi che prevedono una compensazione da parte dei privati al Comune in termini economici, di superfici o misti. Questi ultimi accordi prevedono un aumento complessivo di 77 abitazioni, circa 6 mila metri quadrati di superfici produttive e di 4.200 metri quadrati di superfici destinate ad Attrezzature generali, a fronte della corresponsione al Comune a titolo di compensazione di 64 mila 126 metri quadrati di aree e di 1 milione 312 mila euro.
La variante prevede, inoltre, l’apposizione di vincoli espropriativi al fine di realizzare una serie di opere pubbliche: tre rotatorie, una all’incrocio tra via Emilia e via Scartazza, una seconda all’incrocio tra strada Morane, via Arquà e via Brescia, e l’altra su via del Mercato; un nuovo tratto stradale di collegamento tra la stessa via del Mercato e via Gramsci; due percorsi ciclopedonali, uno di collegamento tra Casinalbo e il nuovo polo ospedaliero di Baggiovara, l’altro tra San Donnino e San Cesario.
La delibera prevede, infine, il ripristino della normativa urbanistica previgente alla Variante al Poc approvata dal Consiglio nel 2010 per due aree oggetto di accordi, a seguito del mancato rispetto dei termini da parte del privato e respinge altre 12 richieste.