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Industrie Ceramiche Piemme in merito alle dichiarazioni odierne della Filctem/Cgil

In merito alle dichiarazioni odierne della Filctem/Cgil, Industrie Ceramiche Piemme ritiene doveroso fare alcune precisazioni:

“All’interno dell’accordo del 2010 per la collocazione in mobilità su base volontaria di alcuni dipendenti, l’azienda ha assunto, nei confronti dei sette lavoratori, l’impegno a intervenire in caso di eventuali modifiche normative che avessero avuto come effetto la posticipazione della data di maturazione del diritto alla pensione. Garantendo, in particolare, che se fosse venuta a mancare la copertura dell’indennità di mobilità da parte dell’INPS, la stessa sarebbe stata erogata dall’azienda.

Questo prolungamento del trattamento di mobilità dell’INPS, e il conseguente pagamento, deve però essere autorizzato con Decreto Ministeriale anno per anno, cosa puntualmente avvenuta nel 2011 e 2012. La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DM della proroga per l’anno 2013 è avvenuta solo in data 16/12/2013. È questo ritardo che ha generato il posticipo dell’erogazione di questi importi agli ex-lavoratori Piemme.

L’azienda esprime la massima solidarietà nei confronti di chi, per tale ritardo si è trovato in forte difficoltà economica, situazione aggravata anche dal delicato momento economico. Ritiene, tuttavia che non si possa imputare al proprio operato sempre rispettoso degli impegni assunti e ai propri comportamenti, sempre improntati alla massima serietà e correttezza, la responsabilità di quanto accaduto, né tantomeno pretendere che l’azienda sopperisca a mancanze o ritardi imputabili ad altri soggetti.

Piemme ha, con grande senso di responsabilità sociale, assunto e pienamente rispettato impegni che andavano oltre i propri doveri.

Non va dimenticato, inoltre, che in un momento di mercato difficile come quello attuale l’azienda si sta ristrutturando con consistenti investimenti (per i nuovi impianti dello stabilimento di Solignano di Castelvetro sono stati spesi oltre 30 milioni di euro) anche nell’interesse dei lavoratori e della comunità locale che vede così salvaguardati gli attuali livelli occupazionali”.
















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