giovedì, 12 Dicembre 2024
16.1 C
Comune di Sassuolo
HomeMeteoGli esperti dell’Osservatorio Geofisico: a Modena non avremo un “bianco Natale”





Gli esperti dell’Osservatorio Geofisico: a Modena non avremo un “bianco Natale”

Luca-LombrosoCon l’avvicinarsi del 25 dicembre la domanda che tanti si pongono è se il 2013 ci riserverà un ‘bianco Natale’. E allora dall’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia i tecnici sono andati a curiosare negli annali per capire cosa rivelano sul piano probabilistico le statistiche. E la sentenza non è affatto favorevole!

Il ‘bianco Natale’, inteso come nevicata nel giorno del 25 dicembre, a Modena è poco frequente: sono solo 7 le nevicate misurabili nel giorno di Natale da quando l’Osservatorio rileva i dati, cioè dal 1830. Quindi, con una frequenza media di una nevicata ogni 26 anni.

“Questa la statistica!” afferma Luca Lombroso metereologo dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena. “Ma – continua – se andiamo a vedere le osservazioni, la neve non imbianca Modena nella giornata del 25 dicembre addirittura dal 1963, quando caddero 13 cm che, sommati ai 10 cm caduti la vigilia, contribuirono a creare un manto di 23 cm, regalandoci l’ultimo vero ‘bianco Natale’ a Modena. Questo accadde ben 50 anni fa”.

La nevicata natalizia più abbondante risale al 1870 con 32 cm. depositatisi al suolo. “Quello del 1870 – aggiunge Luca Lombroso – fu un Natale veramente bianco, con ben 5 giorni consecutivi di neve, che cadde quasi ininterrottamente dal 22 al 26 formando un manto totale di 75 cm, cui si aggiunsero altri 25 cm caduti il successivo 29 dicembre. Quell’anno la vigilia di Natale risultò particolarmente gelida con una temperatura che scese fino a -12.6°C”.

Altre nevicate, di scarsa consistenza, ci furono poi nel 1838, nel 1899, nel 1903, nel 1911 e nel 1926. In tutto quindi sono state sette le nevicate natalizie misurabili a Modena, a cui si aggiungono 6 casi di fiocchi per così dire coreografici, caratterizzati da nevischio senza deposito al suolo, l’ultimo dei quali fu nel 1990. Poche anche le nevicate nel giorno della vigilia di Natale: 10 volte con deposito al suolo, l’ultima delle quali sempre nel 1963; mentre la più abbondante risultò quella del 1961 con 14 cm. Relativamente più recente, invece, cioè 20 anni fa, nel 1993, abbiamo avuto una nevicata di una certa consistenza il giorno di Santo Stefano, allorché caddero 6 cm di neve.

Quanto alle temperature, il Natale più freddo fu nel 1933 con una temperatura minima di -8.6°C presso la stazione storica dell’Osservatorio Geofisico sul torrione orientale del Palazzo ducale di Modena e la vigilia più gelida è stata proprio quella ricordata del 1870, con -12.6°C. Per contro il Natale più mite è stato quello del 1973 con +11.6°C di temperatura massima, mentre la vigilia più calda è stata quella del 1922 con +11.9°C. Dal punto di vista della pioggia il Natale e la vigilia più piovosi si sono avuti nel 1914, rispettivamente con 28.8 e 44.9 mm di pioggia.

“Negli ultimi anni, malgrado le abbondanti nevicate dicembrine nel 2009, 2010 e in parte del 2012, – aggiunge Luca Lombroso – Natale è stato spesso mite, addirittura, si ricorderà, con una situazione alluvionale dei fiumi Secchia e Panaro nel 2009 a causa della prematura fusione della abbondante neve caduta nei giorni precedenti”.

Previsione. Quest’anno, le premesse non sono buone. Dopo un dicembre trascorso in piena alta pressione, similmente al 2006, si avvicinano delle perturbazioni di origine atlantica e accompagnate da correnti relativamente miti. “Ormai – commenta Luca Lombroso – definitivamente sfumate le speranze di interrompere la lunga assenza di neve nel giorno di Natale nella nostra città”. La tendenza è, infatti, che stiamo entrando in un periodo natalizio con giornate variabili-perturbate. In particolare, una perturbazione transiterà probabilmente proprio il giorno di Natale, ma a Modena e in genere in tutta la pianura, collina e parte della montagna emiliana, sarà accompagnata da pioggia, poiché il limite delle nevicate sembra essere a quote medio-alte, superiori comunque ai 1.500 m anche per quanto riguarda il nostro Appennino.

E in futuro, che ne sarà del Bianco Natale? “A fronte di un global warming inequivocabile – conclude l’esperto dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena Luca Lombroso – assistiamo anche ad un aumento di eventi estremi, con molti più estremi caldi. Pur tuttavia negli ultimi anni sono comparsi anche gli ‘eventi estremi nevosi’ dovuti forse al ritiro dei ghiacci artici. Ciò nonostante, possiamo sperare che, prima o poi Babbo Natale porterà un evento estremo Nevoso proprio in coincidenza del 25 dicembre! Nell’attesa, non servono modelli o scenari climatici per augurare a tutti un Buon Natale e Felice e prospero 2014”.

 

















Ultime notizie