Dopo la vicenda di Lampedusa, il gruppo di acquisto solidale Gaslow di Nonantola ha deciso di non lasciare passare sotto silenzio l’ennesima strage di migranti e di affrontare la questione della condizione degli stranieri in Italia dalla prospettiva del lavoro agricolo. Nel mondo globalizzato si sa, tutto è connesso, i nodi più spinosi del nostro presente come le loro eventuali soluzioni. Da questa premessa e dalla collaborazione con la scuola di italiano Frisoun del Centro Intercultura del Comune di Nonantola, l’associazione Giunchiglia-11 e il Comitato Primo Marzo di Nonantola, nasce la serata “Il colore arancio. Lavoro agricolo, braccianti stranieri ed economia solidale”, che si terrà al Teatro Troisi a Nonantola il 19 dicembre dalle 19 alle 23. Dalle ore 19 saranno distribuite le cassette di agrumi ordinate attraverso la rete di associazioni e cooperative agricole di “Sos Rosarno”.
La Piana di Gioia Tauro è ormai celebre per i ghetti e le baraccopoli che ogni anno fioriscono in occasione della raccolta degli agrumi e per le nuove forme di caporalato e di sfruttamento di cui sono vittima molti braccianti stranieri.
Ma in quei territori c’è anche chi, come “Sos Rosarno”, sta tentando di reagire a partire dalla consapevolezza che i problemi dei contadini, dei migranti, della salvaguardia della terra e della sovranità alimentare sono strettamente collegati.
Problemi che ci riguardano da vicino non solo perché le nostre tavole sono l’ultima tappa di quella filiera di sfruttamento, ma anche perché situazioni analoghe, sebbene meno visibili, caratterizzano anche le città e le campagne dell’Emilia.
Alle ore 21, se ne discuterà con Peppe Pugliese, animatore della rete “Sos Rosarno”, Suleyman Dia e Mimmo Perrotta, della rete Campagne in Lotta.