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Modena: si al prolungamento delle garanzie fideiussorie per il Mef

Il Consiglio comunale ha dato l’ok al prolungamento di un anno, dal 2025 al 2026, della garanzia fideiussoria a favore di Unicredit per il mutuo di 4 milioni di euro stipulato dalla Fondazione casa Enzo Ferrari Museo. Nella seduta di giovedì 12 dicembre l’Aula ha infatti approvato la delibera presentata dall’assessore alle Politiche finanziarie Giuseppe Boschini con il voto favorevole di Pd e Sel, contrario di Fratelli d’Italia, Modena futura e Nuovo centro destra e l’astensione di Forza Italia-Pdl e Udc.

L’assessore ha ricordato che facilitare i processi di allungamento della restituzione dei mutui “fa estendere il periodo di esposizione ma non comporta alcun costo aggiuntivo per il Comune e permette di creare condizioni di favore per il soggetto che deve fare la restituzione”. Boschini ha inoltre sottolineato che la delibera “prescinde da tutto ciò che riguarda le recenti trasformazioni dell’assetto della Fondazione che, come richiesto dal Consiglio e nella forma in cui lo riterrà opportuno, saranno oggetto di un dibattito dedicato. Ribadisco la disponibilità del sindaco e della Giunta in questo senso”, ha concluso.

Secondo il consigliere di Modena futura Nicola Rossi “dopo quello che è successo in questo ultimo mese nella Fondazione, sarebbe stato doveroso posticipare questa delibera. Prima dovevate spiegarci quello che è successo, quali sono i nuovi equilibri e i cambiamenti all’interno della struttura e dell’organizzazione, che mi risultano ancora in divenire”.

Il capogruppo di Forza Italia-Pdl Adolfo Morandi ha affermato che “evidentemente la Fondazione si trova in forte difficoltà: nonostante i proclami dell’aumento di ingressi, probabilmente non si sono realizzati introiti adeguati a far fronte agli impegni finanziari. Mi auguro che la Ferrari possa rilanciare la struttura; se non si trovano entrate il prossimo anno ci troveremo a vagliare una nuova proroga”. Per Sandro Bellei “il Mef è partito con il piede sbagliato; sono stati fatti diversi errori che hanno giocato a sfavore. Quando ho proposto un museo lo pensavo dedicato a Enzo Ferrari e non alla Ferrari, visto che c’è già, e non credevo che l’azienda non contribuisse a far decollare il progetto. Oggi il Mef viene gestito dalla Ferrari e voglio sapere che peso avrà questa governance”.

Anche Eugenia Rossi di Etica e legalità ha ribadito che “andava fornita al Consiglio una informativa sulla Fondazione prima di affrontare questa delibera. Vorrei sapere qual è il nuovo piano industriale. Nella gestione ci sono sempre stati limiti grandissimi e adesso è inutile dire che la Ferrari non ci ha aiutato, perché è un privato e andava coinvolto prima”.

Per il Pd, Salvatore Cotrino ha sottolineato che nella delibera “si parla di una proroga di un anno, cioè di una operazione ordinaria, soprattutto perché il 2013 non è stato un anno qualsiasi per il Mef, ma il primo vero anno di gestione da parte della Fondazione. Inoltre, è di uso comune anche per le piccole imprese a un certo punto rivalutare le condizioni con la banca”. Anche Michele Andreana ha evidenziato una “discrepanza di tempi nelle discussioni, che andavano fatte insieme. Non basta il nome Enzo Ferrari per avere un afflusso di turismo: per mantenere un polo museale di quelle dimensioni e con quei costi c’è bisogno di una attività di supporto che non siamo stati in grado di mettere in campo. È necessaria una riflessione su cosa è mancato”.

Federico Ricci di Sel ha ricordato che “anche l’Unione europea ha contribuito all’iniziativa modenese con 1 milione di euro attraverso fondi strutturali, in quanto ritiene che l’iniziativa possa rafforzare il territorio. La progettualità che abbiamo espresso e che vogliamo continuare a esprimere – ha aggiunto – trova riconoscimento anche fuori dai confini nazionali”.

In chiusura, il sindaco Giorgio Pighi ha sottolineato che “l’ingresso della Ferrari nella gestione del museo arriva alla fine di un percorso con significativi risultati che ha contribuito a una positiva conclusione dell’accordo. Il suo ingresso, oggi, cambia tutto – ha  evidenziato – il rapporto con i collezionisti e con il patrimonio Ferrari fa entrare il museo in un gioco diretto che rende più facile rinnovare le iniziative, farne su misura, far conoscere il museo e attrarre maggiori afflussi turistici”.

















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