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Settimana della Pmi. I fattori di crescita al centro delle iniziative promosse da Apmi Confimi Modena

I temi centrali dell’economia e dello sviluppo sono stati al centro dei due eventi organizzati presso la propria sede da Apmi Confimi Impresa Modena nell’ambito della “Settimana della Pmi” giunta ormai alla sesta edizione.

“Competitività, nuove regole e nuove responsabilità delle parti sociali” questo il tema del primo incontro, introdotto da Dino Piacentini e Giovanni Gorzanelli, presidente e vicepresidente dell’associazione, e successivamente sviluppato da Riccardo Chini, presidente di Confimi Impresa Meccanica e da Giuseppe Farina, segretario generale Fim-Cisl e Luca Colonna, segretario nazionale Uilm-Uil.

In chiusura, l’intervento del professor Michele Tiraboschi, ordinario di Diritto del lavoro dell’Università di Modena e Reggio Emilia: “Il dato sulla disoccupazione giovanile – ha sottolineato il docente – è il più drammatico. Da questo dobbiamo ripartire, promuovendo una maggiore integrazione fra sistema educativo e sistema delle imprese. L’azienda è un luogo in cui si sviluppano saperi e competenze: e anche attraverso il ruolo centrale dell’impresa dobbiamo ripensare per intero il sistema formativo del nostro paese”.

Il secondo appuntamento della “Settimana della Pmi” ha approfondito un altro tema strategico per l’innovazione del tessuto produttivo: quello delle neo imprese, che ormai nel gergo comune sono per tutti le “start up”. “Le start up innovative – ha sottolineato nella sua introduzione Antonio Mascolo, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori che ha organizzato l’incontro – non sono soltanto legate ai settori ad alta tecnologie, ma possono svilupparsi anche in altri comparti, come la meccanica”. “Il nostro territorio – ha sottolineato Cristiano Benassati, presidente della Fondazione GTechnology – sta perdendo quegli elementi di attrattività che hanno costituito la sua fortuna in passato. Premiare le buone idee e l’ingegno è perciò fondamentale, perché attraverso le start up si accresce quel capitale tangibile e intangibile di competenze che rende un territorio attrattivo”. Per centrare un obiettivo così ambizioso, serve un’alleanza con tutti gli attori in campo, comprese le istituzioni, rappresentate al convegno da Morena Diazzi, direttore generale del settore Attività Produttive della Regione Emilia Romagna: “Il vincolo energetico e l’enorme debito pubblico sono i due ostacoli principali alle nuove imprese nel nostro paese. La Regione Emilia-Romagna sta supportando, attraverso bandi specifici e piani strategici, le start up innovative del nostro territorio. è evidente, però, che una parte delle risposte che le start up attendono devono arrivare anche da altri soggetti, a partire dagli istituti di credito”.

 

















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