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A Reggio Emilia due nuove iniziative per combattere l’abbandono scolastico dei figli di immigrati

Progetti-abbandono-scolastiA Reggio Emilia, la percentuale degli studenti stranieri nelle scuole superiori di secondo grado è del 13% sul totale, nella regione Emilia Romagna dell’11,2%, mentre a livello nazionale è del 5,3%. A fronte di queste elevate percentuali, si registra un altrettanto elevato insuccesso scolastico degli studenti stranieri, che nelle scuole superiori arriva al 26,6%, mettendo in evidenza il mancato inserimento di questi giovani nel tessuto sociale e culturale della città.

Per combattere questo fenomeno, Comune di Reggio Emilia e centro interculturale Mondinsieme hanno promosso i progetti “Tutor in lingua madre” e “Io parlo la tua lingua”, che sono stati presentati oggi alla stampa dall’assessore comunale alla Coesione e Sicurezza sociale Franco Corradini e da Marwa Mahmoud, della Fondazione Mondinsieme, Andrea Crivelli, della Fondazione L’Albero della vita, Federica Bagni e Ilenia Vivino, referenti degli istituti superiori Filippo Re e Motti.

“Reggio Emilia è statisticamente tra le città più giovani d’Italia – ha detto Corradini – e quindi ha grandi potenzialità, che però non si traducono in risorse effettive. Vi sono, infatti, punti di difficoltà, tra i quali l’alta percentuale di abbandono scolastico tra figli di migranti, che è tre volte superiore a quella dei figli di genitori italiani. È questo dato, che non consente di esprimere le grandi potenzialità della nostra comunità e a volte può alimentare la devianza sociale, che intendiamo aggredire con questi nuovi progetti”.

 

Tutor in lingua madre

Promosso in collaborazione con la Fondazione “L’albero della vita” di Milano, che lavora su questi temi in diverse città italiane, il progetto si rivolge ai minori stranieri, alle loro famiglie e alle scuole, ispirandosi al metodo francese del “parrainage de proximitè”, che prevede l’attività di una persona qualificata come supporto educativo ed emotivo a un bambino o a un adolescente.

Attraverso azioni di tutor (formati dall’associazione Mondinsieme Reporters), confronto con gli insegnanti e individuazione dei casi, sostegno e confronto con i genitori, il progetto ha l’obiettivo di arrivare a ottenere il superamento dell’anno scolastico al 60% degli studenti coinvolti (ne sono stati individuati 37, per ora solo della Filippo Re e del Motti), individuando le materie che hanno avuto esiti negativi, colloqui motivazionali con le famiglie e incontri pomeridiani tra tutor e studenti.

Mondinsieme ha coinvolto sette ragazzi universitari di “seconda generazione” (provenienti da famiglie immigrate ma nati in Italia) per aiutare, con le loro conoscenze, bambini e ragazzi stranieri e famiglie nel combattere l’insuccesso scolastico dettato dalle barriere linguistiche. Presenti alla conferenza stampa di oggi, Aia Radwan, Walaa Essam, Amro Ali, Xhesika Shkurti, Nida Tausif, Arlinda Turtulli, Wen Zhang hanno tra l’altro sottolineato quanto si sentano coinvolti nel progetto, avendo vissuto in passato le stesse difficoltà di inserimento che vivono oggi i ragazzi che intendono aiutare. “L’importante – ha detto una di loro – è dare loro le giuste motivazioni e aiutare le famiglie a rapportarsi con la scuola”.

Per rispondere alle specifiche esigenze di ognuno, gli studenti saranno sostenuti nel loro percorso scolastico utilizzando metodi individuali e collaborativi. Durante tutto l’anno scolastico, i tutor fungeranno anche da mediatori interculturali. Ma non saranno lasciati soli. Per garantire il successo del progetto e il suo sviluppo futuro, infatti, essi saranno supportati da un continuo percorso formativo.

Per sostenere l’autonomia delle famiglie e trasmettere competenze in relazione al supporto allo studio, sono inoltre previsti incontri con le famiglie, che si terranno nel centro Mondinsieme e nelle loro case.

Con il progetto Tutor in lingua madre, il Comune di Reggio e la Fondazione Mondinsieme intendono contribuire alla diminuzione dell’insuccesso scolastico dei ragazzi stranieri nelle scuole superiori; sensibilizzare i docenti riguardo al problema della dispersione scolastica, suggerendo loro efficaci strategie per contrastare il fenomeno; trasmettere ai genitori competenze educative efficaci per sostenere i propri figli. Inoltre, il progetto sosterrà i giovani tutor, attraverso l’insegnamento di competenze formative specifiche.

 

Progetto “Io parlo la tua lingua”

Anche questo progetto è parte di un’articolata strategia adottata dall’Assessorato comunale alla Coesione e Sicurezza sociale e dalla Fondazione Mondinsieme, in collaborazione con le scuole superiori di secondo grado e le associazioni di stranieri di Reggio Emilia, per ridurre la piaga dell’insuccesso scolastico, che colpisce in particolare gli studenti di origine straniera.

Con “Io parlo la tua lingua” sono previste azioni di miglioramento della comunicazione tra le famiglie straniere e la scuola. L’intenzione è di aiutare le famiglie straniere a migliorare il rapporto con la scuola, i rapporti e la comunicazione scuola-famiglia, in modo che la famiglia stessa possa accompagnare i figli nel percorso scolastico e in modo più sicuro e sereno.

Per ottenere questo risultato, saranno tradotte in diverse lingue (arabo, cinese, francese, inglese, urdu, rumeno, ucraino, albanese e altre) le schede scolastiche che la scuola utilizza per comunicare con le famiglie. Ad esempio, le domande d’iscrizione o di trasferimento.

Una volta tradotti, i moduli saranno “caricati” su internet e resi così disponibili per un uso immediato e autonomo da parte del personale scolastico.

 

















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