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Rio Saliceto: al bar per un caffè anziché ai domiciliari. Arrestato per evasione

carabinieriIl bar gli porta male: si trovava al bar quando lo scorso mese di febbraio venne arrestato per stupefacenti in relazione al possesso di dosi di cocaina che nascondeva nelle mutande e sempre al bar si trovava ieri sera quando i Carabinieri l’hanno arrestato per evasione dovendosi invece trovare a casa dove era stato ammesso a beneficiare gli arresti domiciliari proprio in virtù dell’arresto di febbraio, per scontare una condanna ai domiciliari per una serie di scippi. Un 26enne abitante a Rio Saliceto, nella bassa reggiana, poco prima delle 23,00 di ieri è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di Campagnola Emilia che durante un controllo l’hanno trovato all’interno di un bar. Doveva essere ai domiciliari e per questo ricorrendo la flagranza del reato di evasione è stato arrestato. Era già finito in manette lo scorso febbraio quando colto sul fatto mentre era intento a farsi uno “spinello”, ha cercato di disfarsi delle dosi di cocaina che nascondeva nelle mutande simulando una sfuriata ai danni dei carabinieri, che però non si sono lasciati ingannare e lo hanno arrestato con l’accusa di detenzione di droga ai fini di spaccio. Anche in quell’occasione il 26enne di origine albanese si trovava in un bar intento – pareva – ad ammazzare il tempo lontano dalle attenzioni dei pochi passanti e dei clienti del locale. Per ingannare l’attesa si è messo a confezionare uno spinello venendo raggiunto da una pattuglia in transito che gli chiedeva conto della sua “sigaretta artigianale”. Alle intenzione dei carabinieri di perquisirlo, l’uomo, preoccupato della merce che teneva nascosta su di sé, ha tentato di cavarsela allestendo una scenata semifolle, agitandosi e dimenandosi come posseduto dal demonio, imprecando e facendo mostra di essere andato su tutte le furie. Durante la scena, l’uomo ha cercato di sbarazzarsi delle dosi di cocaina che nascondeva nelle mutande, ma invano essendo state recuperate dai Carabinieri che nella successiva perquisizione domiciliare hanno sequestrato sette flaconi di metadone e una serie di elementi utili per ulteriori indagini, tra cui “interessanti” appunti contabili (nomi associati ad importi) che hanno fatto ritenere la detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Dopo la convalida del’arresto l’uomo ha ottenuto i domiciliari che ieri sera ha violato per andare al bar. Bar che come a febbraio è per lui equivalso l’apertura delle porte del carcere essendo ieri stato arrestato per evasone.
















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