Una spinta ad affrontare con maggiore solidità i mercati esteri e a innovare. E’ questo il punto di forza del contratto di rete, uno strumento giuridico innovativo, perché consente ad ogni impresa che ne fa parte di aggregare competenze attraverso un rapporto di collaborazione organizzata, salvaguardando l’autonomia. Massa critica adeguata e maggiore livello competitivo permettono di realizzare programmi comuni di grande respiro che risulterebbero preclusi a molte PMI.
Ciò spiega perché anche in Emilia-Romagna i contratti di rete siano in costante crescita come è stato confermato nel workshop organizzato l’11 dicembre 2013 alla Camera di Commercio di Modena, in collaborazione con Unioncamere regionale e Intesa San Paolo.
Secondo i dati dell’Osservatorio di Intesa Sanpaolo e Mediocredito Italiano, riferiti al mese di settembre 2013, le reti d’impresa in Emilia-Romagna sono arrivate a quota 240, per un totale di 781 aziende coinvolte, tanto che la regione è al secondo posto a livello nazionale dopo la Lombardia.
Modena è la sesta provincia italiana con 191 imprese in rete. Secondo Stefano Bellei, Segretario Generale della Camera di Commercio: “La rete, come nuova modalità per fare business, crea valore per l’impresa e per lo sviluppo del territorio. L’Ente camerale partecipa al progetto di sistema regionale e svolge un ruolo di divulgazione e accompagnamento delle imprese”.
Tra le ultime reti di imprese nate in provincia di Modena c’è “Rezdora” che, anche grazie al supporto della Camera di Commercio di Modena, ha messo insieme cinque aziende alimentari della provincia: Dolcem, Il Forno di Levizzano, Il Mallo, Il Sottobosco e Salumificio Vecchi.
Roberta Pirronello dell’azienda Il Mallo, sottolinea che: “Rezdora” è contemporaneamente la conclusione e l’incipit di un percorso nato tra un gruppo di aziende agroalimentari del territorio modenese che hanno visto nel contratto di rete la possibilità di sinergie per affrontare i mercati esteri, attraverso condivisioni di piani commerciali, di strategie di marketing e ottimizzazioni dei costi”.
Sviluppo commerciale sui mercati esteri e individuazione di un marchio unico che si affiancherà ai singoli brand come segno distintivo comune sono i primi obiettivi. “Nel mese di gennaio individueremo un export manager – aggiunge Andrea Vecchi de Il Forno di Livezzano – per puntare con decisione ai mercati in modo strutturato, ad iniziare dalla Germania” .
Paolo Seghedoni socio di MediaMo Srl, azienda che ha avuto già esperienza di contratto di rete insieme ad altre realtà imprenditoriali, afferma: “Ritengo in generale che oggi il contratto di rete possa essere una ottima opportunità da parte delle imprese, al fine di meglio svolgere il proprio business; l’occasione di creare un vero e proprio modello di lavoro al fine di ottenere maggiore efficienza lavorativa, efficacia commerciale e notevoli vantaggi anche sotto il profilo bancario. La rete è un modello che salvaguardia l’identità delle singole imprese, un sistema da scoprire e comprendere fino in fondo, certo che possa essere di vero aiuto allo sviluppo delle proprie imprese”.