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Due modenesi fermati nell’Appennino reggiano con coltelli e arnesi da scasso

carabinieri_2001Fermati dai Carabinieri della Stazione di Castelnovo Monti sono stati trovati con al seguito coltelli ma anche il kit del perfetto ladro costituito da attrezzi da scasso, torce e guanti. E’ finita in caserma la “gita” in Appennino per due uomini modenesi di 44 e 48 anni che al termine delle formalità di rito sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia con le accuse di porto di armi ed oggetti atti ad offendere e possesso di strumenti atti allo scasso. A loro i Carabinieri hanno sequestrato un cutter, un coltello da cucina e un coltello multiuso ma anche il kit del perfetto ladro costituito da cacciaviti, martello chiavi varie, guanti e torce a led. Sono stati fermati dai Carabinieri di Castelnovo Monti l’altro pomeriggio in una frazione del comune di Villa Minozzo. Alla vista dei carabinieri i due, che viaggiavano a bordo di una Fiat Punto, hanno cercato di allontanarsi insospettendo i carabinieri che a quel punto gli hanno fermati, identificati e sottoposti a controllo. Nel corso degli accertamenti che venivano estesi anche all’auto in loro disponibilità i Carabinieri rinvenivano i classici attrezzi da “lavoro” dei ladri tra cui dei grossi cacciaviti, una tronchese, chiavi di varie dimensioni, guanti per non lasciare impronte e alcune torce a led . Nonostante siano ancora da chiarire i motivi della presenza nel reggiano dei due modenesi i militari hanno non hanno tanti dubbi in quanto oltre al fatto che i due siano noti anche agli stessi Carabinieri di Villa Minozzo, gli “strumenti da lavoro” trovati in suo possesso non lasciano spazio a troppe interpretazioni. Si sa l’intenzione non e’ reato per cui i due uomini non sono accusati di nessun furto ma e’ chiaro che l’armamentario trovato in loro disponibilità, data le circostanze di tempo e di luogo alimenta comunque forti sospetti. Ed e’ per questo motivo che ora gli stessi Carabinieri stanno cercando di approfondire i fatti al fine di capire i reali motivi della loro presenza nel reggiano.

















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