Il 9 dicembre, in Italia, ci sarà una mobilitazione generale verranno istituiti dei presìdi permanenti su tutto il territorio nazionale con lo scopo di chiedere le dimissioni dell’attuale classe politica.
Non è una pacchiana esagerazione che ci spinge a questo, ma l’aver capito che Governo, Partiti , parlamentari nominati con sistemi “anticostituzionali” che non consentono all’elettore di esprimere una preferenza, ed altre Istituzioni lavorano insieme, contro il Popolo che dovrebbero rappresentare e proteggere, per conto delle oligarchie finanziarie che in Italia, come in tutta Europa, dettano legge portando i popoli alla miseria.
La Grecia è il segnale d’allarme di quello che nel giro di poco tempo ci aspetta, come la Spagna e a seguire tutti gli altri Stati. La nostra Costituzione viene disattesa proprio da chi ne dovrebbe essere garante.
Chi siamo
Non siamo un’organizzazione politica né di categoria. Siamo il Popolo oltraggiato, quello che produce ma anche quello che non produce più perché lo Stato lo ha messo in tale condizione. Siamo il Popolo dei precari, dei senza futuro, di quelli che sperano in un qualcosa di meglio per le generazioni future. Siamo quelli che credono nella forza delle idee, a prescindere se queste possano essere espressione di una presunta “destra” o “sinistra”; al Popolo che lavora non servono le etichette ma serve che i problemi, e sono tanti, siano risolti da gente onesta.
Perché fermarsi
Chiediamo la collaborazione di tutti per questa iniziativa che potrebbe avere una portata storica, di tutti, perché riguarda il futuro di tutti. Abbiamo provato con inutili votazioni ad eleggere una classe politica migliore, senza risultati. Ora è nostro diritto che la stessa si dimetta vista l’incapacità e la malafede con la quale perdono tempo da anni. Tutti possono contribuire affluendo ai presìdi, dandosi il cambio, informandosi. Fermare l’economia della Nazione non è controproducente, perché comunque nel giro di pochi mesi arriveremmo comunque alla fame; è uno stimolo per tutti a riflettere, anche per chi egoisticamente tira a campare per il proprio orticello. Presto non avremo più neanche quello.
Disagi
Per tutti coloro che imprecano per gli eventuali disagi che tale manifestazione potrebbe arrecare, è opportuno ricordare che si trovano davanti ad una iniziativa popolare, apartitica, di tutte le categorie di lavoro, perché oggi TUTTI soffrono questa crisi. Non si tratta di una lotta di categoria o di classe, ma di una lotta per la sopravvivenza di un Popolo vessato, umiliato, raggirato per decenni. Sopportare il disagio è senso civico, collaborare alla riuscita dell’evento è finalmente partecipare a decidere della propria vita anziché delegarla come già fatto troppe volte. Il 9 dicembre in Italia mobilitazione nazionale .