Si è riunita ieri a Roma la Consulta Casa dell’ANCI per discutere le proposte del Governo in tema di emergenza abitativa. Alla riunione, sotto la presidenza di Alessandro Bolis delegato ANCI alle politiche abitative, hanno partecipato dirigenti e amministratori dei Comuni di Roma, Milano, Torino, Bologna, Genova, Napoli, Palermo, Catania, Venezia. Per il Comune di Bologna era presente l’assessore alle Politiche abitative, Riccardo Malagoli.
A seguito della riunione tecnica tenutasi presso il Ministero delle Infrastrutture lo scorso 27 novembre il Governo, per il tramite degli uffici della Conferenza Unificata, ha presentato le sue proposte in una bozza di articolato in materia di ‘contrasto al disagio abitativo’.
‘’Già dal titolo che hanno dato al provvedimento – afferma Bolis – si coglie quello che ad una lettura più attenta emerge in modo inequivocabile:
l’emergenza è sparita. Il 31 ottobre scorso si è svolta una seduta di Conferenza Unificata straordinaria in cui, in un clima da assedio, il Ministro Lupi ha dichiarato la propria determinazione a risolvere il problema e di volerlo fare senza cedere alla richiesta, da più parti avanzata, di sospensione della esecuzione degli sfratti”. Come ANCI “abbiamo fatto le nostre proposte. Se non si vogliono bloccare gli sfratti allora bisogna trovare il modo per tenere gli inquilini nelle case in cui stanno e di cui non riescono più a pagare l’affitto a causa della gravissima crisi economica e sociale in cui il Paese è precipitato. Il Governo aveva iniziato bene invertendo una tendenza, che ormai dal 2011, aveva visto azzerare tutti i fondi di sostegno al settore, a partire da quello di sostegno agli affitti – continua Bolis – Ora però ci propone una serie di misure in sé non sbagliate o discutibili, ma per interventi di medio lungo periodo utili per ‘influenzare positivamente le decisioni di investitori, costruttori, proprietari e inquilini’. Cose che, ad essere ottimisti, vedranno la luce tra 5 anni. Ma noi intanto, con l’inverno che si sta facendo sentire, cosa diciamo ai 200.000 sfrattati? Servono 250 milioni subito per affrontare i casi di morosità incolpevole, ma serve anche l’adozione di una serie di misure che facciano ammenda dei troppo e lunghi anni in cui il Governo, con la scusa del passaggio delle competenze alle Regioni, si è disinteressato alla materia. I Comuni – conclude il delegato ANCI – continuano a non comprendere l’assoluta indisponibilità del Governo a considerare qualsiasi ipotesi di sospensione delle esecuzioni addirittura anche solo nel periodo invernale e auspicano fortemente un ripensamento da parte del Governo in questo senso’’.