Non voglio fare valutazioni sulle ragioni che hanno portato alla costituzione di Confimi, anche se l’unica ragione portata dal vice-presidente Gorzanelli non sta nè in cielo nè in terra: tutto ha fatto Confimi meno che fare chiarezza.
Un fatto è certo: il primo di Agosto Confimi, che aveva richiesto di essere riconosciuta come soggetto di rappresentanza, ha sottoscritto un accordo confederale con CGIL CISL UIL per il riconoscimento dei CCNL della media e piccola impresa in vigore nel nostro paese, impegnandosi a non alimentare la proliferazione contrattuale.
Dopo poco tempo Confimi si è allineata a Federmeccanica per sottoscrivere un’ accordo separato con Fim e Uilm, disattendendo nei fatti l’accordo sottoscritto poco tempo prima.
Ricordo che nel nostro paese sono più di 600 i contratti nazionali vigenti, una proliferazione provocata da ragioni corporative, dalla volontà di produrre dumping contrattuale sulle condizioni salariali e di lavoro dei lavoratori, sulla autolegittimazione di qualsiasi rappresentanza che nasce dalla sera al mattino.
Questo paese ha bisogno di regole certe sulla rappresentanza e rappresentatività, di democrazia, e di ridare al lavoro la dignità che gli spetta.
Pertanto poche storie, è inaccettabile l’attacco strumentale di Gorzanelli alla Fiom: lui per primo deve fare uno sforzo di memoria e coerenza e chiarire perché Confimi ha disatteso l’accordo confederale del 1° Agosto 2013.
(Antonio Mattioli, Responsabile Politiche contrattuali Segreteria Cgil Emilia Romagna)