Articolo 45: «La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata». La vicenda che, in queste ultime settimane, sta determinando forte impatto sociale sul territorio ferrarese, vede il soggetto cooperativo artefice di questo incivile atto di forza nei confronti di una comunità che ha già fortemente pagato il conto della crisi.
La Manutencoop, attraverso la sua controllata Servizi ospedalieri, ha scelto di liberarsi dell’unità produttiva presente a Porto Garibaldi (Fe) e delle 1.156 famiglie occupate in questa attività.
La crisi sicuramente si sente anche in questo settore, elemento evidentemente noto anche alle lavoratrici, ai lavoratori e al sindacato, ma ciò non può determinare la semplice assunzione che, per il bene aziendale, a pagare debbano essere sempre gli stessi.
E’ con questo approccio che si vogliono risolvere aspetti finanziari, più volte annunciati dai rappresentanti aziendali, di un gruppo come Manutencoop. Appare chiaro che la scelta più semplice è quella di tagliare comunque, e a prescindere, i costi di produzione, invece, di tracciare una soluzione che ponga al centro il valore del lavoro come effettivo strumento per aggredire gli aspetti economici del mercato attraverso la capacità di produrre fatturato più che gli obiettivi finanziari.
Il gruppo Manutencoop, colosso del settore facility, con quali strumenti finanziari ha operato per raggiungere gli obiettivi di bilancio a garanzia del capitale investito dai soci? Poche settimane fa le ‘banche di sistema’ (Mediobanca, Intesa e Unicredit) hanno soccorso Manutencoop collocando sui mercati internazionali un prestisto di oltre 400 milioni di euro (quasi metà del fatturato) al tasso effettivo dell’8,75%.
Il fattore di rischio della cooperativa, determinato dal forte indebitamento verso le banche, come vuole essere affrontato? La nostra risposta è semplice, dalle posizioni addotte da questo gruppo dirigente per giustificare la necessità di chiudere Porto Garibaldi, ‘iniziamo ad alleggerire la nave che affonda, sapendo che gli ultimi che abbandoneranno la nave saranno, in qualche modo, salvati dal sistema’.
E’ questa la vera missione di una cooperativa? Sacrificare chi, come le lavoratrici e i lavoratori di Porto Garibaldi ha quotidianamente contribuito con il lavoro al valore economico della produzione; invece di chi, attraverso scelte finanziarie, ha prodotto una forte esposizione l’indebitamento societario in assoluta contraddizione con quanto citato dalla stessa Costituzione.
Il nostro territorio ha già vissuto, purtroppo, gli effetti prodotti dalla Coop-Costruttori; siamo nuovamente di fronte ad un’azione che favorirà gli stessi risultati? Il sindacato vuole, con la vertenza servizi ospedalieri, trovare soluzioni diverse da quelle già rappresentate, anche attraverso la diversificazione delle attività e dei servizi erogati. E, grazie al ruolo istituzionale, riteniamo sia possibile prefigurare una continuità lavorativa per le famiglie di Porto Garibaldi.
E oggi siamo venuti a manifestare la nostra contrarierà presso la sede di Manutecoop a Zola Predosa (Bo) per sollecitare la Mantencoop a individuare un’alternativa credibile rispetto a quella prospettata.
(Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Ferrara)