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Tentata estorsione ai danni di un parroco a Granarolo Emilia. Trentaseienne finisce ai domiciliari

preteI Carabinieri della Compagnia di Medicina hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 36enne di Ferrara, ritenuto responsabile di tentata estorsione continuata. Il provvedimento, emesso dal dott. Alberto Ziroldi, GIP presso il Tribunale di Bologna, scaturisce dalla richiesta avanzata dal dott. Giuseppe di Giorgio, PM presso la Procura della Repubblica di Bologna che ha pienamente concordato con le risultanze investigative dei Carabinieri. Le indagini sono state avviate lo scorso settembre, quando un parroco di una parrocchia di un comune dell’hinterland bolognese, sporgeva una denuncia di truffa aggravata e continuata nei confronti del 36enne, già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti penali e di polizia per reati di truffa, furto e rapina, nella maggior parte dei casi commessi ai danni di altri parroci al servizio di parrocchie ubicate in zone isolate. Già nel mese di maggio del 2012, il 36enne fu denunciato per un furto aggravato, per aver asportato denaro, un calice e una pisside d’oro dalla stessa parrocchia. L’uomo venne incastrato dalle immagini registrate dall’impianto di video sorveglianza installato nella struttura religiosa. La Questura di Bologna, in merito a quell’episodio, emetteva un provvedimento di rimpatrio a carico del malvivente, con il divieto di rientro nel comune per la durata di tre anni. Nonostante la denuncia, l’uomo avrebbe continuato a frequentare la parrocchia per chiedere aiuti economici al prete, asserendo di avere dei problemi con una società italiana incaricata nella riscossione dei tributi e altre difficoltà economiche relative a un’eredità ricevuta dai genitori e a una presunta malattia del figlio. Il sacerdote, mosso a compassione per le sventure riferite dal 36enne, avrebbe cominciato ad elargirgli somme di denaro e anche assegni per un importo documentato pari a 10.000 euro, ma, secondo il parroco, la somma di denaro prestata negli ultimi anni ammonterebbe a 50.000 euro, che il malfattore avrebbe ricevuto con la promessa di restituire al più presto. Lo scorso settembre, il 36enne telefonava al parroco chiedendogli un prestito di 200 euro che avrebbe utilizzato per pagare alcune marche da bollo e altre spese relative al ritiro di un ipotetico plico destinato al sacerdote e contenente una somma di denaro pari a 100.000 euro. Di fronte al rifiuto del prete, anziano e con problemi di salute, il ferrarese gli inviava due SMS dal tono minaccioso: “Se non mi manda 200 euro vengo li e le faccio male, le faccio saltare per aria la chiesa” e “Con questo messaggio, se lei lo fa vedere ai Carabinieri, mi vengono a prendere subito faccia l’ultimo miracolo se non fossi sicuro non rischierei così tanto”.

I Carabinieri di Medicina, unitamente a quelli dell’Arma di Ferrara sono andati a prelevare il 36enne nella sua abitazione e lo hanno condotto presso la casa circondariale di Bologna, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Ieri pomeriggio, l’uomo è stato trasferito presso la propria abitazione agli arresti domiciliari.

 

















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