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Modena chiede allo Stato beni per 500.000 metri quadrati

Dall’ex poste di via Riccoboni all’area del Tirassegno, dall’ex Casa di lavoro di via Panni all’Ottavo Campale, dall’ex Guardia di Finanza all’Aeronautica.

Sono una ventina, pari complessivamente a un’area di 470 mila metri quadrati occupata per circa un quinto da fabbricati, i beni del Demanio per i quali il Comune di Modena ha presentato richiesta di attribuzione non onerosa. I venti beni si vanno ad aggiungere ai quattro immobili già chiesti e per i quali il Comune conferma l’interesse all’acquisizione: ex Carceri complesso Sant’Eufemia, Palazzo Solmi, ex Caserma Garibaldi e Cappella Ricci (l’unica per la quale si è arrivati alla fase conclusiva dell’iter) che portano complessivamente a quasi 500 mila metri quadrati la superficie di aree chieste da Modena.

Le nuove procedure di attuazione del decreto sul Federalismo demaniale hanno fissato il 30 novembre quale “termine perentorio” per presentare le richieste ed entro la data stabilita è partito da piazza Grande, indirizzato l’Agenzia del demanio, l’elenco dei beni di cui il Comune chiede di entrare in possesso.

“Se lo Stato è realmente intenzionato a dismettere il proprio patrimonio immobiliare – afferma l’assessore al Patrimonio Fabio Poggi – deve rapportarsi con il Comuni. Solo gli Enti locali, anche attraverso le leve degli strumenti urbanistici e il coinvolgimento di privati, possono mettere in moto i processi di sviluppo in grado di riqualificare i grandi contenitori dismessi attraverso progetti di valorizzazione. Diversamente – continua l’assessore – se lo Stato decidesse di alienare gli immobili direttamente, per esempio attraverso la Cassa depositi e prestiti, il risultato sarebbe molto probabilmente un nulla di fatto”.

Dieci gli immobili individuati dal servizio Patrimonio del Comune di Modena, in collaborazione con il settore Pianificazione territoriale, negli elenchi dei beni disponibili pubblicati dal Demanio civile. Nella lista di quanto lo Stato è disposto a cedere in prima istanza, oltre ad appezzamenti di terreno già utilizzati per viabilità o verde pubblico, hanno destato interesse l’ex tratte ferroviarie Modena-Vignola che servirebbe al completamento della ciclabile e quella Modena-Decima la cui attribuzione all’Ente locale è sollecitata dai sindaci di diversi comuni limitrofi per la realizzazione di una pista ciclabile. Vi compare inoltre l’edificio ex Mondariso di viale Monte Kosica, sede del Centro di Formazione Permanente, che lo scorso anno è stato riconosciuto in concessione e di cui il Comune chiede ora l’assegnazione definitiva e l’edificio ex poste di via Riccoboni.

Oltre a questi dieci, il Comune ha individuato e chiesto altri otto beni demaniali: per alcuni esistono già percorsi avviati con l’Amministrazione, ma nella maggior parte dei casi si tratta di edifici in disuso, molti in stato di abbandono o a rischio degrado, che possono avere una rilevanza strategica per lo sviluppo della città.

Sono: l’ex Casa di lavoro di strada Panni; le caserme Ottavo Campale di via Emilia Ovest, Aeronautica di strada Minutara e Guardia di Finanza di via Emilia Est; l’area e i fabbricati del Magazzino Foraggio di via Santa Caterina e quella ancora più ampia del Tirassegno con i relativi fabbricati in via Cassiani (entrambe le aree facevano già parte del protocollo con cui era stata concessa quella per realizzare Parco Ferrari).

 

















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