Terminato il mese di novembre, sono ben tre i bilanci meteo su cui è possibile tirare le somme. Oltre al mese infatti col 30 novembre si è chiuso anche l’autunno meteorologico, che coincide col trimestre settembre-ottobre-novembre, nonché l’anno meteorologico, che – per convenzione – va dall’1 dicembre al successivo 30 novembre.
E sono tante le curiosità e, in particolare, le singolarità che emergono dal confronto con la lunga serie di dati storici in possesso dei tecnici dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che risalgono fino al 1860.
Cominciamo col mese di novembre 2013 che a Modena ha fatto segnare una temperatura media di 10.5°C, nettamente superiore al riferimento statistico 1981-2010 che è di 8.8°C e che costituisce la 12esima temperatura media più alta per il mese dal 1860, a ridosso della “top ten” dove – ad eccezione del capofila 1926 e del 1963 – tutti i restanti anni caldi sono concentrati fra fine XIX e inizio XX secolo. “Il mese del resto – ricorda il meteorologo Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena – è stato diviso in due, con i primi venti giorni fra i più caldi di sempre e gli ultimi giorni moderatamente più freddi della norma, ma non in realtà straordinari”. Caratteristica del mese sono state, soprattutto, le notti calde, ovviamente relativamente alla stagione. La media delle temperature minime di 8.6°C in città a Modena, risulta la sesta più calda della serie storica.
Quanto alle piogge, le precipitazioni sono risultate in linea con quello che indica la climatologia: sono caduti complessivamente 73.5 mm di pioggia, una quantità poco superiore ai 69.3 mm medi del periodo 1981-2010. In particolare, il giorno 23 novembre con 41.6 mm è risultato anche il giorno più piovoso del 2013 “con una pioggia intensa – commenta Luca Lombroso – ma non straordinaria per la stagione e per il massimo annuo, e molto lontana dal giorno più piovoso di Modena, ancora fermo ai 165.4 mm del 5 ottobre 1990”.
L’autunno 2013 risulta invece da “podio” quanto a temperatura: con 16.2°C è stato il terzo più caldo dal 1860, appena al di sotto della “medaglia d’argento” che spetta all’autunno 2011 con 16.3°C, ma distante dall’ancor più caldo autunno 2006 che segnò ben 16.8°C medi. Nulla di particolare da segnalare, invece, relativamente alle piogge, poiché i 180.2 mm cadute fra settembre e novembre sono solo leggermente inferiori alla media 1981-2010, che è di 218.9 mm.
Infine, i principali dati dell’anno meteorologico (1 dicembre 2012 – 30 novembre 2013). La temperatura media di 14.9°C non è record come avvenuto negli ultimi anni, anche se superiore ai 14.3°C del periodo 1981-2010. “Oltre a risultare il 13esimo anno meteorologico più caldo – rileva Luca Lombroso – va segnalato come fino al 1996 compreso questo sarebbe stato un valore da record”. La classifica degli anni meteorologici più caldi, infatti, vede in cima il 2006/07 con 16°C, quindi il 2011/12 e il 2008/09, e tutti gli anni più caldi si sono registrati dal 1997 in poi. “E’ dunque indiscutibile – ammonisce ancora Luca Lombroso – che viviamo, a Modena come in tutto il pianeta, un processo di riscaldamento climatico inequivocabile”.
Riguardo alle precipitazioni, dopo due annate meteorologiche alquanto siccitose, il 2012/13 (1 dicembre 2012 – 30 novembre 2013) con 703.4 mm ha visto una piovosità tornata a valori normali, poco superiori ai 660.4 mm medi del periodo 1981-2010. Interessante e notevole il dato di nevosità sull’anno meteorologico: ben 94 cm il totale di neve fresca, contro i 29.8 cm medi del periodo 1981-2010. Addirittura più dell’anno del nevone, il 2011/12, che vide scenderne 83 cm, del 2003/04 che ne misurò 93 cm, ma meno dello straordinariamente nevoso 2009/10, che in quell’anno raggiunsero i 118 cm. “Deve far riflettere – commenta Luca Lombroso – che a fronte dell’aumento delle temperature negli ultimi anni si contrappongono episodi di nevosità scarsa o addirittura assente, come nel 2006/07 ed anni straordinariamente nevosi. Assistiamo ad un’estremizzazione del clima che trova una possibile spiegazione lontana: il ritiro dei ghiacci artici marini, che causa maggiori ondulazioni e un rallentamento della <corrente a getto>, la cui conseguenza sono contrapposti periodi straordinariamente caldi quando ci si trova sotto l’onda calda e periodi più freddi e perturbati quando irrompe l’aria fredda polare”.
Previsione. Ora, è in piena espansione l’onda calda. Dopo alcuni giorni relativamente freddi si è rinforzata l’alta pressione. L’aria fredda tornerà a farci visita verso l’Immacolata, il grosso dell’irruzione sarà più a est. Le temperature, ora nettamente sopra la media nei valori massimi e tipiche per la stagione in quelli minimi, caleranno dal fine settimana, ma non sono previste precipitazioni per molti giorni, nè pioggia nè tanto meno neve. Ma, sarà bianco Natale? “A Modena la neve il giorno 25 – ricorda Luca Lombroso – manca addirittura dal 1968, ma è presto per spingere così avanti la previsione, attendiamo dunque i prossimi <run>, ovvero i calcoli, dei modelli che non possono spingersi oltre i 6/8 giorni con affidabilità sufficiente, e poi, forse, per una volta sarebbe bello attendere e la notte di Natale aprire la finestra per trovare, magari, una bianca sorpresa!”