Torna, venerdì 6 Dicembre, “La notte dell’arte, gusto e cultura sotto la luna e le stelle”. Cena in ristorante sassolese, a menu e prezzo concordato, assieme all’esperto che a seguire condurrà la visita guidata alla scoperta di una delle principali bellezze artistiche della città. In questa occasione sarà presentata: La cappella palatina d San Francesco in Rocca.
Tra i più significativi esempi del Barocco estense, la chiesa sorge accanto al Palazzo Ducale, sontuosa residenza estiva dei duchi d’Este, connotandosi come cappella palatina. Alla vicina “delizia” estense, infatti, il tempio è unito da un “corridoio segreto” che permetteva al sovrano di raggiungere, direttamente dal proprio appartamento, la tribuna da cui seguire le celebrazioni liturgiche. All’interno è venerato il Santissimo Crocifisso, o “Santo Tronco”, reliquia particolarmente cara ai sassolesi, a cui è dedicata la solenne processione del Giovedì Santo per le vie della città.
La storia
Anticamente collocata sul lato opposto della piazza, dove era stata edificata sul finire del Trecento da Francesco II Della Rosa, signore di Sassuolo, per poi essere riedificata nel medesimo luogo nel secondo Cinquecento da Enea Pio di Savoia, la chiesa fu ricostruita sul sito attuale tra il 1650 e il 1652 per volere del duca Francesco I d’Este, su progetto dell’architetto di corte Bartolomeo Avanzini, che dal 1634 attendeva alla trasformazione del medievale castello, già dei Pio, nella “delizia” per la villeggiatura estense in sontuose forme barocche.
L’interno della chiesa
Con facciata mistilinea, simmetrica a quella che immetteva nei giardini ducali nella Peschera, sul lato opposto della piazza, il piccolo tempio presenta un interno ad aula unica con volta a botte, sui cui lati si aprono una cappella mediana più ampia e due cappelle laterali minori, queste ultime sormontate da tribune e cantorie. Il coro, progettato nel 1667 da Antonio Loraghi, accoglieva gli affiliati all’Arciconfraternita del Santissimo Crocifisso, istituita nel 1588 e tuttora insediata nella chiesa. Nel 1651 l’interno ricevette la superba decorazione di Baldassarre Bianchi e Gian Giacomo Monti, massimi esponenti della scuola bolognese di quadratura prospettica, illusionistica restituzione di elementi architettonici e di fittizie dimensioni spaziali tramite la pittura, che raggiunge qui uno dei suoi apici di qualità: colonnati, balaustrate, loggiati e cornicioni dipinti moltiplicano vertiginosamente le soluzioni dell’architettura, enfatizzate da tendaggi, parati, festoni, imprese e figure allegoriche celebrative della gloria di Casa d’Este.
Al centro della volta, in uno straordinario “sfondato” di cielo, si accampa l’Apoteosi di San Francesco, eseguita dal pittore di corte Jean Boulanger, l’allievo di Guido Reni protagonista della decorazione pittorica del contiguo Palazzo Ducale. Sull’altare maggiore, entro una preziosa ancona lignea argentata e dorata opera dell’intagliatore servita Carlo Guastuzzi, autore anche delle due ancone laterali, s’innalza la pala di Michele Desubleo con l’Estasi di San Francesco, del 1654, commissionata da Francesco I d’Este. Suggestiva espressione dell’arte barocca è la cappella di destra, che custodisce il Santissimo Crocifisso detto “Santo Tronco”: venerata reliquia, che la tradizione dice portata dalla Turchia durante le crociate ma che in realtà è opera della metà del XVII secolo, è solitamente celata da un velario dipinto con Gloria d’angeli, che si solleva scenograficamente per mostrare un secentesco apparato con la statua della Maddalena inginocchiata ai piedi della croce e due Angeli che raccolgono le stille di sangue del Cristo.
Nella cappella centrale di sinistra, che ospitava in origine un perduto Riposo nella fuga in Egitto di Boulanger, è collocata la quattrocentesca Madonna del Pellegrino, affresco staccato dal distrutto oratorio sassolese di Santo Stefano. Paliotti in scagliola carpigiana e altari preziosamente intagliati, argentati e dorati completano il sontuoso arredo barocco della chiesa ducale.
Presso il santuario, in attesa di un allestimento che ne permetta l’esposizione permanente, è custodito uno dei più cospicui nuclei di tavolette ex voto dipinte della provincia (secoli XVII-XX).
(Luca Silingardi)
La visita notturna offrirà nuove e inedite suggestioni visive e sonore, grazie all’ascolto di brani musicali eseguiti sull’organo seicentesco; una occasione da non perdere, anche per l’opportunità – prima – di cenare al ristorante enoteca La Cantina, che offrirà un prelibato menu al prezzo concordato di € 25,00.
Programma:
ore 20.00
Cena presso il ristorante enoteca La Cantina – via Monzambano 1 – Sassuolo
Menu
antipasti: Erbazzone, salame, grana e frittatina di porro
primi: Risotto con taleggio, radicchio e noci e Gnocchi di spinaci e pane con speck e scaglie di grana
secondo: Tagliata di manzo argentino al rosmarino con patate arrosto
dessert: Crostata di marmellata
Lambrusco o prosecco, acqua e caffè inclusi
Prezzo concordato: € 25,00 a persona
ore 22.00
Visita guidata gratuita alla scoperta dei tesori d’arte custoditi nella Cappella palatina di San Francesco in Rocca in una suggestiva cornice notturna, a cura di Luca Silingardi, storico dell’arte con momento musicale eseguito all’organo seicentesco a cura dei maestri Francesco Gibellini e Alberto Spagni, titolare dell’organo
Ritrovo davanti alla chiesa, in piazzale Della Rosa – Sassuolo
Prenotazione obbligatoria per la sola cena presso l’ufficio relazioni con il pubblico: 0536 1844801