“Occorrono azioni decise per valorizzare e promuovere il vero Made in Italy alimentare e non assistere ad una svendita della nostra economia e dei nostri territori che rischia di danneggiare irrimediabilmente il nostro vero grande patrimonio”.
E’ il commento del Presidente di Coldiretti Modena, Francesco Vincenzi ai dati dell’annata agraria presentati dalla Provincia di Modena, che vedono per la prima volta a Modena scendere il numero dei suini al di sotto dei 300.000 capi.
“Dispiace vedere – sottolinea Vincenzi – come uno dei nostri comparti di punta, quello della carne suina, stia subendo un declino inarrestabile che lo ha visto passare dal primo al quarto posto nell’economia provinciale”. Secondo i dati della Provincia, infatti i suini allevati a Modena sono infatti calati nel 2013 di 22.400 capi, con una diminuzione del 7 per cento rispetto al 2012 arrivando così a 295 mila 623 capi (nel 2002 erano oltre 473 mila).
“E’ una situazione che non rende giustizia alla storia e alla tradizione della nostra zootecnia basata su qualità, rispetto ambientale ed eticità – aggiunge il Presidente di Coldiretti Modena. Un comparto che con le sue produzioni di eccellenza ha dato lustro all’economia provinciale e nazionale ma che oggi subisce la concorrenza sleale di quanto arriva dall’estero ed entra indistintamente nel circuito delle produzioni italiane sottraendo spazi di mercato e posti di lavoro.”
“Purtroppo – continua Vincenzi – il quadro positivo che emerge dalla fotografia dell’agricoltura provinciale, che continua a primeggiare a livello regionale e nazionale, non mette in luce il vero problema dell’agricoltura: il mancato reddito degli agricoltori. All’aumento della Produzione Lorda Vendibile, infatti, fa da contraltare un aumento dei costi che fa assottigliare sempre più la fetta di reddito che rimane in tasca agli agricoltori.”
“Per questo – conclude il Presidente di Coldiretti Modena – è importante, soprattutto, in un momento di grave crisi in cui il nostro Paese è alla ricerca di azioni e risorse per il rilancio dell’economia e della crescita occupazionale, attivare tutte le azioni per tutelare il reddito dei nostri agricoltori e gli allevatori che possono assicurare la qualità, la salubrità, le caratteristiche e l’origine dei prodotti alimentari, funzionali a garantire la salute ed il benessere dei consumatori.”