Quando hanno esaminato il costoso giubbotto rubato dall’interno di un negozio del centro commerciale I Petali di Reggio Emilia, i Carabinieri si sono chiesti come mai il capo non fosse stato danneggiato sebbene privato dell’antitaccheggio. Per questo i Carabinieri della Stazione di Reggio Emilia Santa Croce si sono soffermati all’interno del negozio ispezionando il punto dove il ragazzo è stato notato armeggiare furtivamente. Un’ispezione attenta che ha portato alla risposta: sotto uno scafale i Carabinieri rinvenivano una potente calamita del peso di circa mezzo chilo idonea alla rimozione dei dispositivi antitaccheggio.
Non un tentato furto semplice che lo avrebbe visto essere denunciato a piede libero ma un tentativo di furto aggravato dall’utilizzo del mezzo fraudolento che ha visto i Carabinieri di Reggio Emilia Santa Croce arrestare un 30enne domiciliato a Reggio Emilia. Una scaltra e grave condotta delittuosa recepita anche dal Tribunale di Reggio Emilia che dopo la convalida dell’arresto ha disposto la carcerazione del giovane in attesa del processo fissato il prossimo 6 dicembre. Il giubbotto, del valore di 350 euro, essendo rimasto intatto è quindi tornato negli scafali per essere venduto. I Carabinieri di Via Adua sono convinti di essersi imbattuti in un vero e proprio professionista dell’antitaccheggio: oltre alla “novità” del magnete i precedenti specifici depongono a suo sfavore: con una serie numerosa di alias risulta infatti essere stato denunciato ed arrestato per tale commissione di furti in varie città dell’Emilia tra cui Parma, Modena e Reggio Emilia dove ha colpito probabilmente con il magnete che però è sempre riuscito a nascondere.