“Come Alice sono ruzzolata nel luogo del non senso, dove tutto è sottosopra, un giorno dura un anno e ci sono strane pozioni da bere. Ma le bottigliette sono quelle delle svariate terapie che ti fanno sentire enorme o piccolissima e non mi sveglierò con un libro in mano, perché quella che vivo è la realtà”. A parlare è una delle detenute della Casa circondariale San Anna. Le testimonianze di Antonella, Catia, Monica e Adelaide, Egbe, Sonia, Fabiana e altre ancora, sono raccolte nel video “Fila la lana” che sarà proiettato sabato 30 novembre alle 17 in occasione di Cities for Life davanti al Sacrario della Ghirlandina di Modena o, in caso di maltempo, in Galleria Europa, al piano terra del Municipio.
“Anche Modena, insieme alla Comunità di Sant’Egidio e ad altre centinaia di città – afferma l’assessore alla Cooperazione internazionale del Comune Fabio Poggi – si mobilita per dire no alla pena di morte e testimoniare l’impegno della comunità a favore della vita con parole, suoni, immagini. Per il secondo anno consecutivo la città invita le associazioni e i cittadini ad aderire alla campagna Cities for Life partecipando all’evento di sabato”. A testimonianza dell’impegno della comunità modenese, la torre Ghirlandina sarà illuminata, già dalla serata di venerdì 27 da un fascio di luce verde, trasformandosi in uno dei monumenti-simbolo delle 1600 città che in tutto il mondo aderiscono all’iniziativa.
Sabato, dopo i saluti dell’assessore Poggi, un sottofondo di musica dal vivo accompagnerà la lettura di pensieri di alcuni condannati a morte, a cura di detenuti ed ex detenuti della Casa di reclusione di Castelfranco Emilia e in collaborazione con il Teatro dei Venti. A seguire, sarà proiettato il documentario “Fila la lana”, girato all’interno della sezione femminile della Casa circondariale Sant’Anna di Modena, a cura del Gruppo Carcere Città. Le dita di ognuna intrecciano la stessa stoffa incompiuta, mentre la voce italiana, araba e spagnola recita tiritere e filastrocche popolari o legge le sensazioni affidate alle pagine di un diario. Infine, concluderanno l’iniziativa alcuni interventi e testimonianze sulla situazione delle carceri in Italia.
Agli inizi degli anni novanta, quando la Comunità di Sant’Egidio inizia la lotta per l’abolizione della pena di morte, i Paesi che di diritto o di fatto avevano abolito la pena di morte erano circa un centinaio. Da allora sono stati fatti grandi passi: dal rapporto sulle “Condanne a morte ed esecuzioni nel 2012” di Amnesty International, pubblicato ad aprile 213, emerge infatti come 140 Paesi su 198 abbiano già abolito per legge o nei fatti la sentenza capitale.
Negli ultimi tempi, in alcuni paesi la pena capitale pare tornata in auge ed utilizzata, paradossalmente, come deterrente contro la violenza. È il caso dell’Iraq, ma anche di India, Giappone, Indonesia, Nigeria, Pakistan, paesi dove c’era stata una sospensione. L’impegno abolizionista della Comunità di Sant’Egidio prosegue, dunque, sollecitando ed affiancando i Paesi ancora mantenitori nel cammino verso l’abolizione della pena capitale, operando sia a livello governativo con le varie istituzioni, sia a livello locale con la società civile. Il Comune di Modena si mobilita con la Comunità di Sant’Egidio nell’attività di sensibilizzazione.