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Cisl Funzione pubblica, Cobas e Fials: stato di agitazione dei lavoratori Azienda Usl Modena

infermiere-4Scarsa trasparenza nelle spese aziendali, insoddisfacente applicazione degli accordi sindacali, eccessiva disponibilità nei confronti della dirigenza medica. Con queste motivazioni i sindacati della sanità Cisl Funzione pubblica, Cobas e Fials hanno indetto lo stato di agitazione dei dipendenti del comparto (infermieri, ostetriche, tecnici, operatori socio-sanitari e amministrativi) dell’Azienda Usl di Modena. «La causa della nostra decisione è la continua inosservanza delle più elementari norme di trasparenza relative alle spese sostenute dall’azienda su progetti recenti che riguardano anche i cittadini – spiegano i sindacati – Uno di questi è l’accorpamento degli uffici Cup e Saub, che da settembre hanno chiuso gli sportelli al pubblico tre pomeriggi la settimana. Sono iniziati corsi di aggiornamento agli operatori e l’intero sistema di prenotazione è stato adeguato al nuovo applicativo informatico, ma a metà ottobre tutto si è fermato per problemi tecnici: se ne riparlerà a inizio 2014. Intanto l’Ausl si rifiuta di fornire i dati sui costi e benefici del progetto». Cisl Fp, Cobas e Fials sostengono di non essere riuscite nemmeno a conoscere le motivazioni per cui gli accordi già sottoscritti sull’orario di lavoro e sull’ex indennità “front office” non hanno avuto nessun seguito il primo e un’applicazione discrezionale e difforme da quanto concordato il secondo. Per i sindacati sono incompleti anche i dati economici sulle cosiddette “indennità Inail”. «L’Ausl ha sempre modificato anche in passato i numeri sui fondi destinati alla produttività che ci presentava di volta in volta – continuano Cisl Fp, Cobas e Fials – Oggi gli ulteriori esborsi relativi alle posizioni organizzative sono stati elargiti senza un preventivo piano di riorganizzazione aziendale che giustifichi ragioni e beneficiari di questi emolumenti. Non si può spendere denaro pubblico senza piani precisi e in maniera poco trasparente». I sindacati, infine, affermano di non poter accettare che l’azienda sanitaria modenese usi due pesi e due misure, chiedendo sacrifici alla parte più debole dei suoi dipendenti e mostrandosi, invece, molto disponibile verso le richieste avanzate dalla dirigenza medica. Per questo Cisl Fp, Cobas e Fials chiedono alla direzione dell’Azienda Usl una svolta nelle relazioni sindacali e la sollecitano ad adottare un atteggiamento di maggiore equità, trasparenza e coerenza.
















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