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Modena, disagio psico-sociale: ok agli indirizzi per l’appalto

Un appalto di tre anni, dal primo febbraio 2014 al 31 gennaio 2017, per un costo complessivo di 1 milione 248 mila euro (Iva compresa), da assegnare tramite procedura negoziata con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, valutando in misura prevalente la componente tecnico-qualitativa del progetto e delle attività, con un punteggio pari al 60 per cento, a fronte di un 40 per cento riservato alla componente del prezzo.

È quanto previsto dalle linee di indirizzo per la stesura del capitolato e degli atti di gara per l’affidamento della gestione dei centri residenziale e semiresidenziale “Torre Muza” in via Pergolesi, e di interventi di Educativa territoriale rivolti a persone adulte in condizione di disagio psico-sociale. Il Consiglio comunale di Modena ha approvato la delibera nella seduta di giovedì 21 novembre con il voto favorevole di Pd, Sel, Modenasaluteambiente.it, Udc e Pdl, e l’astensione di Fratelli d’Italia e Modena futura.

“Le attività oggetto di affidamento – ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali, sanitarie e abitative Francesca Maletti illustrando la delibera – sono rivolte ad adulti con disagio psico-sociale, in difficoltà dal punto di vista relazionale e senza riferimenti parentali significativi, che devono recuperare la loro condizione di salute, superare momenti critici per eventi o mutamenti improvvisi nel proprio ciclo di vita, o che sono in stato di necessità, incapaci di completa autonomia. Gli utenti devono contemporaneamente presentare condizioni di povertà economica – ha aggiunto – di incapacità parziale di provvedere alle proprie esigenze per inabilità fisica o psichica, di difficoltà oggettiva di inserimento nel mercato del lavoro. Gli interventi hanno carattere di temporaneità, con l’obiettivo di reintegrare le persone sulla base di un progetto personalizzato in un percorso il più possibile autonomo”.

Nel 2012 gli utenti inseriti nelle due strutture erano 33, di cui 21 in residenza e 12 in semiresidenza, e per 21 di loro sono stati attivati progetti congiunti con il Dipartimento di Salute mentale dell’Ausl. Da gennaio a settembre 2013, invece, gli utenti sono stati 32, di cui 18 in residenza e 14 in semiresidenza, e per 24 di loro sono stati attivati progetti congiunti con il Dipartimento. “Oltre a queste attività – ha proseguito Maletti – si è inoltre evidenziata la necessità di interventi innovativi di Educativa territoriale rivolti ad adulti residenti in città seguiti dai Servizi sociali che non frequentano specifici centri e necessitano quindi di un supporto della domiciliarità e del mantenimento di un’autonoma abitazione”.

L’Amministrazione potrà variare la quantità dei servizi e delle forniture richieste e recepire eventuali modifiche nell’organizzazione degli stessi senza conseguenze in termini di indennizzi per l’impresa affidataria. Alle stesse condizioni, potrà recedere dall’appalto sulla base della verifica delle attività alla scadenza del primo anno di gestione.

Tra i fattori per la valutazione dell’offerta tecnica vengono inseriti elementi come la pianificazione, la programmazione e la gestione delle attività, la formazione del personale impiegato, le metodologie di documentazione e valutazione della qualità dei servizi erogati ed eventuali migliorie proposte. I criteri di partecipazione alla gara dovranno consentire di individuare ditte affidabili e adeguate per ciò che riguarda capacità economica e finanziaria, esperienza, capacità tecniche, e dotazioni organizzative e strumentali. Tra i requisiti di partecipazione anche l’applicazione del contratto nazionale ed eventuali integrativi, il rispetto delle norme sul diritto dei lavoratori disabili, delle pari opportunità, della sicurezza sul lavoro e del versamento dei contributi previdenziali, assicurativi ed infortunistici.

 

(aggiornamento h 15.32)

IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

L’Aula ha approvato la delibera sugli indirizzi per l’appalto con il voto favorevole di Pd, Sel, Modenasaluteambiente.it, Udc e Pdl. Astenuti Fratelli d’Italia e Modena futura

Il Consiglio comunale di Modena, giovedì 21 novembre, ha approvato le linee di indirizzo per la stesura del capitolato e degli atti di gara per l’affidamento della gestione dei centri residenziale e semiresidenziale “Torre Muza” in via Pergolesi, e di interventi di Educativa territoriale rivolti a persone adulte in condizione di disagio psico-sociale. Si sono espressi a favore Pd, Sel, Modenasaluteambiente.it, Udc e Pdl, astenuti Fratelli d’Italia e Modena futura.

Sul tema sono intervenuti alcuni consiglieri. Per il Pd, Elisa Sala ha evidenziato che questi servizi “si rivolgono a persone con una scarsa rete relazionale. Il servizio – ha aggiunto – agisce non solo sull’utente ma anche sulla sostenibilità della gestione da parte della famiglia e la risposta offerta è di tipo sia sanitario che sociale: la persona seguita è infatti inserita in una comunità, con la possibilità di condividere l’esperienza e di socializzare”. Rossella Maienza ha sottolineato che “la crisi economica ha acuito le criticità che portano al disagio psichico-sociale o psichiatrico e quindi ha ampliato la platea di soggetti interessati o a rischio. Dobbiamo essere capaci di mettere in atto azioni solidali che possano farli sentire meno soli e meno emarginati. A loro vengono rivolti percorsi educativi mirati, anche a domicilio, ed è proprio l’assistenza domiciliare – ha concluso – la nuova frontiera della cura di queste persone”. Luigi Alberto Pini si è detto d’accordo sul fatto che “l’assistenza domiciliare sia la nuova frontiera per le malattie croniche, che apre uno scenario di interventi che finora non era stato codificato. E’ però opportuno – ha aggiunto – che si vada a verificare l’efficacia dell’intervento a medio e lungo termine”. Enrico Artioli ha evidenziato come l’intervento del Comune alleggerisca “un carico grosso e non sempre sostenibile per le famiglie. Il servizio integrato socio-sanitario è la giusta soluzione in questa fase in cui la crisi provoca sempre più casi di disagio. Quella del centro Torre Muza è un’esperienza di comunità aperta al territorio, un centro territoriale di aggregazione di persone che possono aiutarsi reciprocamente”.

Anche Olga Vecchi, del Pdl, ha sottolineato che “è importante fornire professionalità, assistenza e compagnia a queste persone, dare loro l’opportunità di avere qualcuno a fianco con cui condividere i problemi e che offra esempi positivi di miglioramento. Voteremo a favore – ha aggiunto – perché ci si sta avvicinando a fornire quei servizi particolari per la crisi, le malattie croniche e la lunga degenza che si sarebbero dovuti realizzare da tempo”.

In chiusura di dibattito l’assessore alle Politiche sociali, sanitarie e abitative Francesca Maletti ha ricordato che “l’accesso ai servizi viene definito dai servizi sociali congiuntamente con i servizi sanitari. Si tratta di persone con problematiche di tipo economico e di altro genere – ha aggiunto – c’è una forte componente di fragilità e di patologia psichiatrica, di uscita da tossicodipendenza o alcolismo. L’obiettivo è di migliorare l’autonomia delle persone e per questo è necessario un servizio flessibile che offra percorsi individualizzati”.

 

















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