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Legge di stabilità, comunicato congiunto ANCI Emilia-Romagna, CGIL-CISL-UIL

Nei giorni scorsi si è svolto un incontro tra l’ANCI Emilia-Romagna e CGIL-CISL-UIL regionali dell’Emilia Romagna, chiesto dalle Organizzazioni Sindacali per valutare alcuni temi prioritari di questa fase, riguardanti le politiche del sistema delle Autonomie Locali, con particolare riferimento alla discussione in atto in Parlamento sulla Legge di Stabilità 2014. Per quanto attiene quest’ultima e le sue possibili ricadute, è emerso un quadro di fortissima preoccupazione, sul quale convergono le valutazioni, sia dei Comuni, che delle OO.SS.. L’attuale formulazione della Legge non affronta adeguatamente i nodi strutturali che hanno penalizzato il sistema delle Autonomie locali in questi anni e mantiene un quadro di incertezza, che impedisce ai Comuni di operare le necessarie scelte di bilancio e quindi rende difficilissimo riuscire ad organizzare indispensabili servizi per le proprie comunità.

Si è ormai giunti ad una situazione insostenibile per gli Enti Locali, riferita fondamentalmente a due questioni: una fiscalità locale soggetta a continue e contraddittorie modificazioni; la natura e i vincoli del Patto di Stabilità interno. Nonostante il parziale alleggerimento dei vincoli di spesa per investimenti, che consentirà ai Comuni per il 2014 di finanziare opere pubbliche per il valore di un miliardo, il Patto di Stabilità interno continua fondamentalmente ad impedire agli Enti finanziariamente sani di utilizzare le risorse di cui dispongono, a partire da spese per investimenti ormai improrogabili che, qualora riattivate, contribuirebbero a dare una risposta alla necessità di creare lavoro. E’ in tutti i casi prioritario escludere i Comuni fino a 5.000 abitanti dagli attuali vincoli del Patto di Stabilità. Dalla ipotizzata nuova “Service tax” si profilano, per il 2014, minori incassi per i Comuni rispetto agli introiti Imu+Tares del 2013, del valore di circa 1.5 miliardi che, in assenza di trasferimenti sostitutivi da parte dello Stato, comporteranno il rischio di un aggravio ulteriore della pressione fiscale locale a carico dei cittadini. Va aggiunto che permangono serie incognite sulla copertura della seconda rata IMU 2013.

La contrazione della spesa per il sistema delle Autonomie Locali ha penalizzato in questi anni soprattutto gli Enti territoriali. Il contributo dei Comuni al risanamento del debito pubblico è stato proporzionalmente assai più elevato rispetto agli Enti centrali, compromettendo la capacità di spesa degli Enti Locali.

Questa situazione rappresenta una delle ragioni per le quali vi è stata la recente mobilitazione di CGIL-CISL-UIL. E’ pertanto necessario che il Parlamento apporti profonde modifiche alla Legge di Stabilità. La costante penalizzazione del sistema delle Autonomie Locali si traduce nel rischio di una contrazione dei servizi erogati ai cittadini. Tale evenienza va in tutti i modi scongiurata, considerata la situazione di profonda crisi, che si protrarrà anche per il 2014, e per la quale si prospettano elementi di forte allarme, sia sul fronte sociale che occupazionale. Per sollecitare tali cambiamenti, l’ANCI ha convenuto sulla opportunità di promuovere nelle prossime settimane apposite sedute dei Consigli Comunali, aperte al contributo delle forze sociali. ANCI e CGIL-CISL-UIL regionali si sono altresì impegnati a mantenere un tavolo permanente di confronto sulla Legge di Stabilità, sulle conseguenze che il provvedimento determinerà sulla fiscalità locale una volta approvato, sulle ipotesi di attivazione della spending review, allo scopo di governarne le ricadute, rafforzare i principi di equità, progressività e coerenze tra le varie misure fiscali, salvaguardare la spesa sociale e il livello degli investimenti, nella fase di definizione dei bilanci comunali di previsione.

 

















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