Oltre al “caso Sigonio”, preoccupa i sindacati la situazione generale dell’edilizia scolastica a Modena e provincia. Lo ha rimarcato il gruppo intersindacale sulla sicurezza nelle scuole, costituito da Flc-Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola, nell’incontro avuto ieri con Paolo Davoli, referente per la formazione sulla sicurezza della rete delle scuole della provincia di Modena; era presente anche la rsu (rappresentanza sindacale unitaria) del liceo Sigonio. Pur prendendo atto dell’impegno profuso nella formazione, i sindacati sottolineano i problemi ancora irrisolti di sicurezza nelle scuole. Da una ricerca resa pubblica nel 2012 risulta che solo la metà degli edifici scolastici modenesi ha il certificato di prevenzione incendi, mentre il 40 per cento non possiede quello di conformità edilizia o di agibilità. In compenso in tutte le scuole si effettuano ogni anno le prove di evacuazione che, tuttavia, a causa delle dimensioni delle classi producono uno stress notevole su insegnanti e studenti. Nella maggior parte delle scuole le aule non sono adeguate all’elevato numero di alunni, che in taluni casi supera addirittura le trenta unità, a fronte di un massimo di 25 alunni stabilito dalla normativa. Dalla ricerca emerge anche un rapporto difficile tra i responsabili della sicurezza e il personale scolastico, una scarsa considerazione della figura del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, frequenti casi di sovraffollamento nelle classi, insufficiente comunicazione tra i diversi plessi della stessa scuola. Alcuni edifici scolastici hanno armadi non ancorati, porte con vetrate, aperture di finestre pericolose, problemi di controllo dell’aerazione; in alcuni casi i dirigenti scolastici sottovalutano le problematiche di sicurezza segnalate dai lavoratori. I docenti lamentano, inoltre, un aumento dei carichi di lavoro, soprattutto nella primaria, mentre tra il personale ata si registra un aumento degli infortuni. I sindacati denunciano che, nonostante la sicurezza dell’edilizia scolastici rappresenti un’emergenza nazionale, a Modena manca un’anagrafe completa sulla situazione edificio per edificio.
«Bisogna innanzitutto superare la cultura dell’emergenza e sviluppare una metodologia d’intervento basata sulla programmazione. Serve, inoltre, maggiore informazione e formazione rivolta a tutte le persone che vivono nella scuola, dai dirigenti agli studenti. È necessaria, infine, – concludono Flc-Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola – una più stretta collaborazione tra gli enti locali, proprietari degli edifici, e le istituzioni scolastiche a tutti i livelli».