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Presentato dall’Università di Bologna il progetto europeo “Performigrations: la gente è il territorio”

Analizzare e comprendere la mobilità in tutte le sue declinazioni per renderla “visibile” grazie alle nuove tecnologie e all’arte. E’ l’obiettivo di “Performigrations: la gente è il territorio”, un progetto europeo dell’Università di Bologna che indaga il tema della mobilità a 360 gradi – da quella culturale, ai flussi migratori, a quella tecnologica – attraverso una serie di iniziative di ricerca e culturali a Bologna, in Europa e in Canada.

Performigrations è un progetto finanziato nell’ambito del Programma EU Cultura – EACEA, Strand 1.3.5 – Progetti di Cooperazione con i Paesi Terzi, coordinato dall’Università di Bologna attraverso il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne (i referenti sono i proff. Elena Lamberti e Paolo Granata); rientra nella ristretta rosa dei 12 progetti approvati tra le 112 proposte pervenute per l’anno 2013 e coinvolge un network di sedici istituzioni di alto profilo attive in sette realtà europee (Italia, Regno Unito, Grecia, Portogallo, Austria, Malta) e in tre diverse province canadesi (Ontario, Québec, British Columbia).

“Ogni migrante è un performer, un interprete, qualunque sia la ragione che dà origine al movimento – spiega Elena Lamberti – Ogni cambiamento di luogo porta le persone a ripensarsi nel nuovo territorio, a mettersi in gioco e a recitare una nuova parte. Per questa ragione la carta geografica non corrisponde al territorio reale: la gente è il territorio e la gente è in movimento. Per la stessa ragione, l’Europa è molto più di uno spazio geografico: è uno spazio di storie che valicano i confini geografici”.

Le arti performative e le nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione (ICT) possono aiutare a sviluppare nuovi modi per esprime questi movimenti e questi cambiamenti. Partendo da questa idea, Performigrations svilupperà un’installazione interattiva e performativa al fine di rendere visibile il territorio in divenire creato dal movimento della gente in Europa e tra l’Europa e il Canada (da sempre terra di emigrazione per vecchi e nuovi europei). Questa installazione sarà il punto di incontro tra ricerca, sviluppo tecnologico e arte e toccherà sette grandi città tra Europa e Canada. Per questa realizzazione, verranno selezionati sette artisti, europei e canadesi, con un bando pubblico, disponibile sul sito www.performigrations.eu (scadenza 21 gennaio 2014).

“Forme più tradizionali di espressione artistica, integrate alle ICT – spiega Paolo Granata – daranno vita a questa piattaforma interattiva e multimediale che si avvarrà di nuove tecnologie geolocative per rendere visibili le ‘storie’ vecchie e nuove che hanno dato, danno e daranno forma al territorio. Questa miscellanea interattiva di parole, immagini, suoni e video-performances farà dialogare luoghi identitari e territorio e renderà possibile una narrazione comune e aperta; viaggiando di luogo in luogo, l’installazione si arricchirà così di nuove storie e di nuovi materiali”. Per dare visibilità all’installazione e promuovere la ricerca alla base del progetto, in ogni città verranno organizzati eventi culturali mirati in collaborazione con festival e istituzioni del territorio.

Tra questi: due festival letterari (Montreal e Klagenfurt), Biografilm a Bologna, concerti e performances musicali (Atene e Lisbona) eventi di intermedia art e performances (Toronto), mostre e video installazioni (Vancouver).

Bologna è capofila del progetto con tre istituzioni coinvolte: oltre all’Alma Mater Studiorum, Genus Bononiae – Musei nella città (che ospiterà l’installazione nel giugno 2015 e curerà la comunicazione) e Biografilm (che collaborerà alla progettazione dei contenuti per l’installazione e coordinerà una serie di attività culturali legate a Performigrations nell’ambito dell’edizione 2015). “L’apporto di queste tre istituzioni – prosegue Elena Lamberti – è stato strategico già nella fase progettuale per arrivare a una proposta di collaborazione innovativa, pensata a partire dal territorio e aperta a prospettive di respiro internazionale”. “La volontà condivisa – aggiunge Paolo Granata – è quella di creare nuove opportunità di sviluppo valorizzando la tradizione umanistica attraverso un dialogo rinnovato tra nuove tecnologie e diverse pratiche artistiche: dalla musica alla letteratura, dal documentario alla intermedia art”.

L’intera città di Bologna sarà coinvolta nel progetto già a partire dall’evento inaugurale del progetto, in programma per il mese di maggio 2014: artisti e operatori culturali arriveranno in città dall’Europa e dal Canada per una serie di tavoli tecnici rivolti agli specialisti dei settori coinvolti, completati da momenti di apertura e confronto con la città.

 

















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