Confindustria Emilia-Romagna ha organizzato, insieme a Confindustria Serbia, il “Forum Serbia – Opportunità commerciali e di investimento per le imprese dell’Emilia-Romagna”, che si è svolto oggi a Bologna, in collaborazione con Unindustria Bologna, Unicredit e la Camera di Commercio di Belgrado. All’incontro sono seguiti incontri b2b, presso la sede di Unindustria Bologna, tra imprenditori interessati al mercato serbo e rappresentanti di Istituzioni e imprese del Paese.
La Serbia rappresenta uno dei principali mercati emergenti sui quali puntare nei prossimi anni, in quanto Paese “ponte” per l’interscambio commerciale nell’intera regione balcanica e in Russia. Le riforme in atto dal punto di vista economico (privatizzazioni, flessibilità del mercato del lavoro, fiscalità favorevole alle imprese), finalizzate ad attrarre gli investimenti esteri, hanno collocato il Paese tra i più competitivi del Sud est dell’Europa.
Alcuni dati: la Serbia ha 7,3 milioni di abitanti e un PIL di 28,7 miliardi di euro. L’Italia è il primo Paese investitore in Serbia (15,2% dell’intero stock di investimenti diretti esteri) e il terzo Paese fornitore dopo Germania e Russia. Sono circa 500 le aziende italiane presenti in Serbia, con un giro d’affari di circa 2,5 miliardi di euro.
Nel primo semestre 2013 il valore delle esportazioni italiane in Serbia è cresciuto del 30%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Le esportazioni dell’Emilia-Romagna verso la Serbia rappresentano il 10% del totale dell’export italiano verso questo Paese, con una crescita, nel periodo pre-crisi (2006–2008) del 50%. In questi ultimi anni, dopo una leggera flessione nel 2009, l’export regionale verso la Serbia è ritornato a crescere in modo rilevante (+34% nel periodo 2010- 2012).
Dal 2012 la Serbia è candidata all’adesione all’Unione europea. Sono in vigore, inoltre, accordi di libero scambio tra Serbia e Russia, Bielorussia, Kazakhstan e Turchia.
Il Forum è stato aperto dai saluti introduttivi di Gino Cocchi, Consigliere delegato Internazionalizzazione di Confindustria Emilia-Romagna, Bojan Stevanovic, Console e Consigliere Commerciale Consolato Generale della Repubblica di Serbia a Milano, e Ruben Sacerdoti, Responsabile Sportello Regionale per l’Internazionalizzazione delle Imprese della Regione Emilia-Romagna.
Erich Cossutta, Presidente Confindustria Serbia, Milan Ristic, del Ministero delle finanze della Repubblica di Serbia, e Branislav Bugarski, Assessorato provinciale alla Cooperazione interregionale e all’Amministrazione locale della Provincia autonoma della Vojvodina, hanno approfondito alcuni aspetti relativi alle opportunità per le imprese italiane in Serbia sui temi relativi a “commercio e investimenti”. Roberto Lorenzon, Responsabile Global Transaction Banking UniCredit Bank Serbia, ha parlato degli aspetti finanziari e creditizi; quindi i rappresentanti degli Studi legali Militerni Kosic hanno messo in evidenza alcuni aspetti giuridici e societari. Sono quindi seguite alcune testimonianze portate dai rappresentanti di imprese dell’Emilia-Romagna operanti in Serbia (Gruppo SFIR, LA.CO., Naxta).
“La Serbia rappresenta oggi un mercato di crescenti opportunità per gli operatori della nostra regione – ha dichiarato Gino Cocchi, Consigliere delegato per l’Internazionalizzazione di Confindustria Emilia-Romagna. – Si tratta di un Paese molto ricettivo e attraente dal punto di vista degli investimenti produttivi (come insegna il caso della Fiat e delle oltre 500 imprese italiane già presenti), ma anche un importante “mercato-ponte” verso tutti i Paesi contigui dell’Area balcanica e verso alcuni importanti mercati ai quali la Serbia è legata da accordi di libero scambio, tra cui la Russia, diventata negli ultimi anni il primo grande mercato, tra i BRICST, di esportazione dell’Emilia-Romagna”.
“Con la nostra partecipazione a questo Forum Serbia – ha affermato Luca Lorenzi, Deputy Regional Manager Centro Nord UniCredit – intendiamo confermare l’impegno del nostro Gruppo nel processo di internazionalizzazione delle imprese. In momenti delicati come questo appare estremamente importante mantenere aperti i canali dell’export, tanto di più verso economie che si stanno dimostrando vivaci e dinamiche. Il nostro obiettivo, oggi, è aprire una “finestra” su un Paese che ha potenzialità di sbocco dei nostri prodotti più qualificati: un mercato interessante e molto attrattivo per le nostre imprese. Un mercato che il nostro Gruppo conosce e nel quale opera attraverso UniCredit Bank Serbia, il quarto istituto sul mercato bancario serbo, con 70 filiali e oltre 900 dipendenti”.